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Utilizzo “polo”: malessere del personale della Linea Mobile

Utilizzo della maglietta “polo” per i servizi non dinamici e/o di riserva dei Reparti della Linea Mobile.

NAPOLI – Ormai da anni come un rituale, con l’avvento della stagione estiva, si assiste sistematicamente al risorgere delle note problematiche connesse al diniego, da parte dei rispettivi Comandi di appartenenza, riguardo l’utilizzo della polo in favore dei militari appartenenti alla linea Mobile. In tal senso è doveroso premettere che, nonostante una regolare assegnazione del capo di abbigliamento in questione al personale dipendente avvenuta con apposita vestizione, si assiste inermi al rigetto delle proposte circa l’utilizzo dello stesso senza addurre alcuna valida motivazione di carattere operativo. Le tute operative utilizzate durante l’intero arco dell’anno notoriamente risultano Flame Retard, in seno a verifiche tecniche dei materiali svolte a livello C.G., per una durata limitata nel tempo connessa anche al numero di lavaggi, pertanto motivare il diniego all’uso della polo esclusivamente per un fattore di protezione da fiamme avverse in caso di tumulti, sembra riduttivo e pretestuoso. Una nota in tal senso va rilevata e spesa ad interesse esclusivo, delle aliquote C.I.O. che, diversamente dai servizi svolti dalle Compagnie Operative con rischi di ORDINE PUBBLICO ANTICIPATAMENTE PALESATI, pur essendo impiegate in servizi istituzionali di S.A.T. praticamente e, talvolta,  unitamente a reparti della linea territoriale operanti in camicia estiva azzurra, sono “costretti” per inerzia decisionale della linea di Comando, ad indossare la medesima giubba da O.P. utilizzata nei mesi invernali con la sola variante della “smanicatura”, che ritorna all’operatore come un’imposizione beffarda piuttosto che una tutela alla propria incolumità. Medesimo discorso è da intraprendere circa la vestizione imposta alle Squadre delle Compagnie Operative, specie se impiegate nei servizi di Nucleo Pronto Impiego e/o similari,  quindi non interessati da palesi minacce per rischi di esposizione ad agenti esterni pericolosi e/o alla distanza poco considerevole, in termini di contatto, con soggetti facenti parte di masse tumultuose di manifestanti. E’ infatti doveroso rimembrare all’organo decisionale che paventatamente, anche nell’ordinario svolgimento di un qualsiasi servizio perlustrativo in periodo estivo da parte di un equipaggio Radiomobile, possono concretizzarsi situazioni ad alto rischio che espongono i militari a contatti ravvicinati con soggetti pericolosi come nel fatto di specie di un banale controllo di Polizia, in occasione di un intervento per lite in famiglia o per risse tra soggetti alterati, pertanto anche in questi casi con l’utilizzo della camicia estiva azzurra l’esposizione degli arti superiori risulta ovviamente scontata.

Quanto sopra esposto serva come spunto di riflessione per indurre i Comandi ad arginare le rigide scelte in esame, fuori ogni logica operativa, che limitano di riflesso uno svolgimento del servizio istituzionale da parte dell’operatore in situazioni più consone ed appropriate in virtù delle condizioni climatiche ogni anno sempre più torride e, quindi, totalmente avverse per inerzia ad un’ottimale stato psicofisico del militare durante lo svolgimento di particolari servizi di O.P. resi estenuanti anche per la sola staticità di impiego. Volendo valutare tutte le sfaccettature che hanno portato nel corso degli anni ad un irrigidimento in termini di confronto, tra Comandi e sottoposti, e ad uno scarico di responsabilità circa l’autorizzazione all’utilizzo della polo, si ricorda pertanto che il capo di abbigliamento in questione, specie il modello in ultima assegnazione e quindi di recente capitolato, richiede l’uso di una buffetteria “corposa nell’insieme” che ben richiama la medesima utilizzata per la giubba della divisa ordinaria di ordine pubblico. Pertanto riguardo alla polo: la coppia di alamari collocati sul colletto risvoltato, la targhetta in plastica riportante l’appartenenza alla Forza di Polizia, lo scratch relativo al grado militare e soprattutto l’inserimento ultimo della vistosa scritta “CARABINIERI” in cucitura a rilievo posta sul retro (come previsto per motivi di visibilità a tutti i Corpi di Polizia Europei operanti in servizi di Ordine Pubblico) richiamano di fatto una versione estiva dell’originaria giubba (di fatto non Flame retar) ovviamente più confacente alle condizioni climatiche sempre più torride in cui il militare si trova ad operare per lunghe fasce temporali e, nel caso dell’operatore di O.P.  impiegato fuori sede, spesso anche distaccato a latitudini interessate da temperature più critiche (vds Crotone, Lampedusa, Trapani, Agrigento).

In passato sono state diramate direttive che permettevano l’utilizzo della polo, specie per le aliquote di O.P. nei servizi statici, con l’obbligo di portare al seguito la giubba al fine di indossarla, contestualmente al previsto materiale protettivo, in caso di improvvise turbative e tumulti, mentre per le pattuglie C.I.O. era stato concesso l’utilizzo della polo pariteticamente alla camicia estiva indossata dagli equipaggi territoriali.

Alcuni Comandanti di Corpo hanno tuttavia deciso di permettere l’utilizzo della polo, bensì limitandolo,  paradossalmente, ai soli militari impiegati in ufficio che operano ovviamente già in condizioni lavorative di tutto rispetto in quanto non esposti ad intemperie e/o a temperature proibitive altresì in ambienti non soleggiati e muniti ovviamente di aria condizionata. Tale disposizione ritorna agli occhi dell’operatore C.I.O.e di O.P. come discriminante in favore del collega che vive già una condizione lavorativa inerzialmente agiata e, inoltre, come scelta del comando priva di qualsiasi logica ed atta solo ad infondere malumore tra il personale nonché un senso di sfiducia verso il superiore che si dimostra poco sensibile e tutt’altro che vicino al militare adottando scelte inutili per il benessere di quest’ultimo.

Alla luce di quanto sopra, questa Associazione Sindacale considerando le concrete motivazioni addotte con il presente intervento, il viscerale buon senso che da sempre dovrebbe contraddistingue per antonomasia la sensibile azione decisionale della linea di Comando Arma, i positivi risultati emersi da svariati antecedenti confronti con quest’ultima inerenti a molteplici problematiche rilevate, nonché il forte desiderio di ciascun militare Arma nel non sentirsi più “ridicolizzato” e “screditato” agli occhi di paritetici operatori appartenenti ad altre Forze di Polizia, chiede che si possa definitivamente approvare l’utilizzo, durante il periodo estivo, del capo vestiario in argomento anche per i militari della Linea Mobile facendosi garante sia da ora della massima professionalità e disponibilità di ogni singolo militare appartenente e NON a questa Associazione Sindacale, già vessati da condizioni di impiego drastiche che ben limitano la serenità personale e familiare.

SIM CARABINIERI

Segreteria Provinciale Napoli

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