UN’INFORMAZIONE LIBERA DEVE ESSERE OGGETTIVA
Esprimiamo piena solidarietà a tutti gli operatori delle forze dell’ordine, e alle cooperative impegnate in tale ambito, che con dedizione e risorse limitate lavorano quotidianamente a rischio della propria integrità psicofisica per garantire le migliori condizioni possibili agli ospiti del Cpr di Gradisca d’Isonzo.
Il nostro intento è quello di invitare gli organi di stampa ad interessarsi degli avvenimenti che si verificano all’interno delle strutture di accoglienza. È importante che la stampa svolga un ruolo informativo completo e obiettivo, anche quando si tratta di situazioni in cui gli ospiti danneggiano le strutture, distruggono beni, letti e gettano per terra il cibo, assaltano e feriscono le forze dell’ordine.
Recentemente, la trasmissione “Piazza Pulita” su La7 ha fornito verosimilmente una visione limitata e decontestualizzata di quanto avviene quotidianamente all’interno di un centro di accoglienza. Riconosciamo che un agente ferito può suscitare meno attenzione mediatica rispetto a un migrante ferito, ma è fondamentale evitare la decontestualizzazione degli eventi per poi presentarli in maniera selettiva. Una stampa libera assume un ruolo centrale e irrinunciabile quando è completa, reale ed entra nel dettaglio dando una visione realistica dei fatti.
È nostro dovere sottolineare che gli operatori delle forze dell’ordine e i dipendenti delle cooperative civili svolgono un ruolo indispensabile nella gestione dei centri di accoglienza, spesso affrontando sfide complesse e mettendo a repentaglio la propria incolumità per garantire la sicurezza degli ospiti e la tranquillità delle comunità circostanti.
Le verità che non si dicono o che non fanno notizia sono gli agenti feriti che tentano invano di evitare che poche persone distruggano la serenità di tanti. Nessuno vuole i CPR, nemmeno noi, anche se non sta a noi discutere l’efficacia, o l’importanza di tale strumento, ma se veramente si vuole parlare di CPR, devi vivere all’interno giorno per giorno vestendo una divisa diversa da chi scrive per sentito dire o raccogliendo spezzoni qua e là. Abbiamo già tante incombenze nella tutela del cittadino, dalla micro alla grande criminalità, che sinceramente ognuno di noi ne farebbe a meno di un Centro di Permanenza per i Rimpatri, augurando a queste sfortunate persone che trovino, anche in Stati diversi dal nostro, la compassione, il cuore, la generosità degli italiani e delle forze di polizia italiane, costrette ad operare con strumenti limitati in tali difficili e delicati contesti, dove un “tiktok” non contestualizzato pone un ombra su migliaia di poliziotti e carabinieri onesti che ogni santo giorno rischiano la vita per tutti, in questa nazione, per essere poi ricambiati con stipendi da fame, sicuramente non idonei ad accumulare cifre iperboliche per immigrare in altri contesti.
Siamo consapevoli dei limiti e delle difficoltà che caratterizzano queste strutture, ma riteniamo che sia essenziale promuovere un dibattito informato e basato su una rappresentazione equilibrata della realtà. Chiediamo pertanto una maggiore attenzione da parte degli organi di stampa e incoraggiamo una copertura giornalistica che si avvicini alla completezza e all’obiettività, al fine di fornire al pubblico una comprensione più accurata di ciò che avviene nei centri di accoglienza.
Il SIM Carabinieri Friuli-Venezia Giulia rinnova il proprio impegno a sostenere gli operatori delle forze dell’ordine e delle cooperative civili, riconoscendo il loro ruolo di fondamentale importanza nel garantire la sicurezza e il rispetto dei diritti all’interno dei centri di accoglienza.
SIM CARABINIERI
Segreteria Regionale Friuli-Venezia Giulia