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Un’auto scappa all’Alt? Lascia correre e la pratica è a posto 

In questi giorni un dirigente riferisce:

Ho avuto modo di rilevare che, nonostante le disposizioni impartite con n. xxxxxxx del 12 marzo 2021, si verificano ancora degli inseguimenti da parte delle pattuglie nei confronti di utenti che non rispettano l’intimazione all’ALT, senza che il personale agisca con massimo livello di prudenza e di accortezza, suggerendo di annottare il solo numero di targa e comunicare immediatamente alla Centrale Operativa.”

È così che l’auto dalla Lombardia arrivò in Sicilia.

Questa disposizione, pur essendo apparentemente incomprensibile, ha dei fondamenti attuali, reali e concreti in termini di eventuali ripercussioni, sia materiali che morali, sempre ai danni di chi per sua sfortuna viene coinvolto in spiacevoli episodi nell’espletamento delle attività istituzionali. Infatti, “se comprendere è impossibile, conoscere e necessario“, in particolare quando la serenità viene sollecitata dai dirigenti che evidenziano i rischi connessi al servizio senza le dovute garanzie funzionali.

In termini pratici sembra si voglia far intendere che se lo Stato non prevede condizioni di tutela, meglio lasciar fare ad altri disposti a rischiare.

Non saremo di certo noi a giudicare se tutto ciò sia giusto o sbagliato, però il messaggio che arriva è chiaro: non ci sono garanzie che tutelano l’operatore di polizia durante l’attività di servizio, quindi perché rischiare l’atto dovuto?

Sarebbe importante richiamare non il disposto dell’art. 192 C.d.S. che sanziona amministrativamente, ma la certezza della pena per chi non rispetta la stessa norma e che investire, insultare e denigrare un operatore di polizia è di fatto un reato quasi unico, quasi derubricabile.

Sarebbe altresì importante che queste circolari siano riferite in primis ai servizi di scorta alle autorità politiche e istituzionali che, troppo spesso, vediamo sfrecciare per le città senza che nessuno si preoccupi di rammentare i profili etici correlati alle conseguenze di ordine morale.

Sarebbe fondamentale una polizza che tuteli i conduttori dei mezzi di servizio piuttosto che segnalarli a tempo di record alla Corte dei Conti per danni erariali, per poi dire “te l’avevo detto” e liquidare la pratica. Sarebbe poi importante riuscire a comprendere gli errori alla base perché rappresentano i più grandi correttivi per il futuro. Sarebbe, infine, essenziale comprendere cosa prova un operatore di polizia quando, a rischio della propria incolumità, si lancia all’inseguimento di un’auto che al momento si presume sia frutto di una flagranza di reato.

La morale finale, però, in questo caso la lasciamo a voi.

 

SIM CARABINIERI 

Segreteria Nazionale

 

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