Un’altra doccia fredda
MILANO – Ancora una volta, nostro malgrado, ci troviamo a dover dar voce all’estremo disagio patito da oltre 100 carabinieri del 3° Reggimento Carabinieri “Lombardia” a causa dei continui guasti alla caldaia. Purtroppo, i problemi hanno avuto inizio ben cinque anni fa con un guasto che causava il blocco totale della caldaia e che ha costretto i suddetti carabinieri, anche in pieno inverno, a non avere né il riscaldamento nelle stanze e negli spogliatoi, né l’acqua calda per farsi la doccia.
Dopo un lungo periodo di disagi, l’Amministrazione era finalmente riuscita, reperendo i cospicui fondi necessari, a provvedere alla sostituzione della caldaia guasta con una nuova, con una spesa di non poco conto ma dopo soli due anni l’impianto si è guastato ancora andando in blocco e, con ulteriori disagi patiti dal personale, si è resa nuovamente necessaria la sostituzione della caldaia.
In questi mesi, dopo ben due sostituzioni della caldaia in soli 5 anni, il personale ha dovuto affrontare l’ennesimo inverno al freddo, poiché la caldaia (nuova!) di già non funziona e a dispetto dei vari interventi di riparazione che si sono susseguiti in questi mesi – nessuno dei quali risolutivo – a patire di una evidente inefficienza dell’amministrazione sono sempre e solo i militari, costretti a dormire in stanze non riscaldate e a cambiarsi in freddi spogliatoi, il tutto dopo docce gelate, inverno dopo inverno. In data 5 maggio l’ennesimo guasto a circa una settimana dal tronfio proclamo di soluzione del problema, dato che la palazzina è quella di destinazione di un gran numero di colleghi che dovrebbero traslocare e di cui ci siamo occupati in un precedente comunicato .
Ci vediamo quindi costretti a sollecitare la verifica di come i lavori vengano eseguiti a fronte di cospicue spese di soldi pubblici, chiedendoci nel contempo perché per evidenti leggerezze debbano patire, sopportando in ingiusto silenzio, sempre e solo i carabinieri, unici a pagar le spese di evidenti mancanze altrui. In conclusione, disagio per disagio, chiediamo che la scala gerarchica prenda in considerazione di interpellare il personale su “quale disagio gradisca patire”, data l’incapacità di ovviare alle annose lacune che abbattono il morale della truppa.
SIM CARABINIERI
Segreteria Provinciale Milano