Una camera per due
Sembra quasi il titolo del famoso film che, da oltre trent’anni fa sorridere le nostre famiglie la notte di Natale ma, purtroppo, in questo caso c’è ben poco da ridere.
La Segreteria Nazionale del SIM Carabinieri, a cui sono pervenute numerose segnalazioni tra cui quelle delle Segreterie Provinciali di Cagliari, Bologna e Napoli, vuole portare all’attenzione del Comando Generale la problematica ” camere doppie” riguardanti la sistemazione in albergo dei militari della Linea Mobile contingentati in Ordine Pubblico Fuori Sede che fruiscono del pernotto. Ci viene segnalato, soprattutto nella Capitale ma comunque un po’ in tutta Italia, che con l’allentamento delle misure di sicurezza anti Covid-19 i militari vengano sistemati nuovamente in camere doppie, che apparentemente potrebbe sembrare un ritorno alla “normalità” ma che invece è un ritorno alla “ANORMALITA” e quindi alle “cattive vecchie abitudini” a cui i militari della Linea Mobile, purtroppo sono abituati.
Sì, ci piace chiamarle le cattive vecchie abitudini, perchè finche sono state applicate le cosiddette misure anti-Covid, il personale ha potuto beneficiare di “privilegi” che secondo il nostro punto di vista privilegi non sono, ovvero il pernotto in camera singola, trattamento che lontano dai propri affetti e dalla propria casa non è un privilegio ma un diritto.
Nella fattispecie, ci sembra veramente imbarazzante costringere due militari a dividere una camera doppia (che praticamente è semplicemente una camera matrimoniale adattata ad uso doppia e ,quindi, non avente le metrature minime nè adeguatamente arredata a rispondere alle esigenze di due militari), soprattutto in questo periodo post-Covid che tanto post a noi non sembra, specialmente in considerazione del fatto che a bordo dei mezzi militari ed in tutti i luoghi di lavoro dove non è possibile garantire il distanziamento sociale è obbligatorio l’utilizzo della mascherina ffp2. ci chiediamo quindi in che modo si potrebbe garantire la distanza minima dormendo a meno di un metro dal collega o dividendo gli stessi servizi igienici?
È giusto sottolineare che non è solo una questione Covid ma di qualità della vita, che si riflette inevitabilmente sull’efficienza lavorativa del militare e quindi sul suo benessere. Si pensi, per esempio, al Carabiniere che ha bisogno di riposare per affrontare o recuperare un turno notturno: il suo compagno di stanza “forzato” cosa dovrebbe fare o non fare per agevolare il suo riposo? Nello specifico, è importante e curioso sottolineare cosa dispone la Prefettura di Roma in fase di convenzionamento di un albergo affinché sia idoneo ad ospitare le forze di polizia alloggiate su Roma: “Per ogni contingente alloggiato dovranno essere fornite almeno due camere singole per il Responsabile del Reparto e l ‘eventuale disparo, o più camere singole in laddove fosse alloggiato personale femminile“.
Il SIM Carabinieri, da sempre in prima linea in difesa dei diritti delle Donne in divisa, proprio non comprende questo tipo di differenziazione nella sistemazione alloggiativa e si chiede, quindi, escludendo a priori la sistemazione promiscua in caso di assegnazioni in camere doppie, perché si dovrebbero assegnare più camere singole solo ed esclusivamente a personale di sesso femminile? E, soprattutto, il Responsabile del Contingente e questo “disparo” cosa avrebbero di diverso da tutti gli altri colleghi da dover dormire in singola? Visto, poi, che siamo in tema di domande ma il disparo, precisamente, chi sarebbe?
Nel dettaglio le Segreterie Provinciali di Bologna e Napoli ci segnalano che personale del V° Rgt Emilia Romagna e del X° RGT Campania contingentati su Roma, sono alloggiati in due alberghi diversi, in piccole camere matrimoniali trasformate alla “buona” in camere doppie non rispondenti a nessuna delle caratteristiche dettate dalla locale Prefettura; analogamente la Segreteria Provinciale di Cagliari fa sapere che di recente, in occasione dell’O.P. fuori sede legato all’esigenza Ardia di Sedilo, carabinieri del IX° Btg Sardegna sono stati alloggiati in analoghe camere matrimoniali ad uso doppia anch’esse adattate, dove i militari hanno dormito a meno di trenta centimetri l’uno dall’altro.
Il SIM Carabinieri chiede che il trattamento in camera singola venga adottato in pianta stabile per tutti i militari, a prescindere dal sesso e dal grado, perchè il riposo e la privacy dei nostri carabinieri vale sicuramente molto di più dei pochi euro che le Prefetture locali riuscirebbero a risparmiare utilizzando il tipo di trattamento attuale. Il condizionale è parche non è detto che si riesca sempre e comunque a risparmiare.
Siamo certi che la problematica vedrà un rapida e certa risoluzione affinché si eviti che la vicenda non abbia ulteriori risvolti.
SIM CARABINIERI
Segreteria Nazionale