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Tutela del personale del Corpo Forestale dello Stato

Roma – Presentata ieri dal SIM Carabinieri la proposta per la tutela del personale proveniente dal Corpo Forestale dello Stato (CFS), ed erroneamente destinato ad altre Amministrazioni anziché all’Arma dei Carabinieri, in relazione alle plurime sentenze di vari Tribunali Amministrativi Regionali in primo grado, e del Consiglio di Stato in appello, che hanno già riconosciuto l’errore commesso dall’allora Capo del Corpo Forestale dello Stato in danno di tale personale.

Nella delibera presentata al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, si evidenzia che:

FATTA MEMORIA della propria pregressa proposta (tesa ad andare incontro ai militari provenienti dal CFS che vorrebbero optare per lo status civile) e sempre al fine di dare un’equa soluzione agli innumerevoli problemi creati al personale del disciolto CFS dal D.Lgs. n. 177/16; PRESO ATTO delle richieste pervenute a questa APMCS da molti ex appartenenti al disciolto CFS destinati ad Amministrazioni diverse dall’Arma dei Carabinieri (ossia, anzitutto ai Vigili del Fuoco, e poi anche a Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali) i quali, a suo tempo, hanno impugnato i provvedimenti dell’allora Capo del CFS che li ha destinati – contro la loro volontà – a tali Amministrazioni, rivendicando, giustamente, il loro diritto d’essere invece collocati nei ruoli forestali dell’Arma dei Carabinieri; TENUTO CONTO che, finora, le sentenze dei Tribunali Amministrativi Regionali hanno riconosciuto la fondatezza delle loro ragioni, in vari casi condannando le Amministrazioni alla rifusione delle spese, e che tali sentenze di primo grado, nei casi di appello, sono state confermate dal Consiglio di Stato, il quale – mentre finora ha accordato la compensazione delle spese stante la novità della questione – è prevedibile che, ove si insista in tale contenzioso (invero ormai superfluo), cominci a condannare alle spese del doppio grado di giudizio; ATTESO CHE a tale problematica è possibile dare con facilità una celere soluzione, tanto più che qui la soddisfazione degli interessati (a rientrare subito nei ruoli forestali, riprendendo la loro carriera ed accedendo alle progressioni, altrove negate, senza attendere i tempi del giudizio d’appello) coincide con l’interesse pubblico (ad evitare ingenti esborsi per tali condanne e ad impiegare immediatamente al meglio tale personale); ACCERTATO CHE anche di recente il Governo ha risolto casi analoghi con atti normativi ad hoc (cfr, p.es., art. 9-bis c. 5° D.L. n. 135/18 conv. in L. n. 12/19), sicché si auspica, alla luce del predetto reciproco interesse, che si persegua una soluzione rapida;

DELIBERA DI RICHIEDERE

• al Ministro della Difesa di interessarsi, in seno al Governo, affinché venga data una veloce soluzione a tale annosa questione.

• Al Comandante Generale Dell’Arma dei Carabinieri, si faccia promotore di una proposta atta ad una rapida soluzione che possa in tempi brevi accogliere le giuste istanze senza ulteriori gradi di contenzioso.”

 

IL SEGRETARIO GENERALE

Antonio Serpi

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