Tra il dire e il fare c’è di mezzo il virus
Roma – L’emergenza causata dalla comparsa in Italia del virus Covid-19 ha inevitabilmente coinvolto tutte quelle categorie di lavoratori che, in prima persona, svolgono la propria attività a sostegno e nell’interesse della collettività tutta. Tra queste, i Carabinieri appaiono i più esposti proprio per le peculiarità del servizio che già quotidianamente svolgono per il Paese, chiamati in causa in quello che sembra aver assunto i toni di un vero e proprio allarme sociale, al fine di assicurare il rispetto di tutte le norme sanitarie dettate dalle Autorità competenti e limitare la diffusione del virus. In tale ottica, la funzione primaria di un Sindacato di categoria e la difesa dei diritti dei lavoratori, inteso anche come diritto alla salute sui luoghi di lavoro, vede il SIM Carabinieri impiegato in prima linea nella salvaguardia di tutti i Carabinieri che operano per evitare che la diffusione del virus si trasformi in una vera e propria pandemia, con pesanti ripercussioni per l’intero paese.
Nella salvaguardia di tale specifico interesse ed in considerazione che il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, in via d’urgenza, ha provveduto ad acquistare 7000 kit protettivi del tipo FFP3 (con efficacia protettiva del 98%) da distribuire agli equipaggi di reparto di pronto intervento e delle tenenze/stazioni che, per caratteristiche del servizio cui sono demandati, hanno maggiori possibilità di venire a contatto con casi sospetti di infezione da coronavirus, la Segreteria Regionale SIM Carabinieri Lazio ha redatto un’apposita delibera volta a fornire ulteriori specifiche avvertenze, per garantire una maggiore capacità di risposta al problema, facendosi altresì portavoce delle indicazioni fornite da quei Carabinieri che, materialmente, risultano più esposti al contagio. A tal riguardo si ritiene indispensabile informare tutto il personale dell’Amministrazione, anche se non direttamente impiegato, circa le procedure messe in campo sull’utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuale in distribuzione, le modalità di intervento nei casi sospetti e sulle operazioni di decontaminazione.
Particolare attenzione, inoltre, deve essere focalizzata sui servizi svolti dal personale con particolare attenzione a quello della 1^ Brigata Mobile impiegato in servizi di O.P. presso i Centri per il Rimpatrio, i Centri di Identificazione ed Espulsione ed i Centri di Accoglienza per i Richiedenti Asilo dislocati su tutto il territorio nazionale, laddove un eventuale contagio, in situazioni di marcata promiscuità, rappresenterebbe l’insorgere di pericolosi focolai della malattia.
Si è richiesto, inoltre, di predisporre l’organizzazione di brevi corsi o seminari, in eventualmente collaborazione con specifici reparti NBC dell’Esercito, onde evitare di gravare ulteriormente sul personale sanitario sia pubblico che militare.
SIM Carabinieri Regione Lazio