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Suicidi nelle Forze Armate e Forze dell’Ordine: l’impegno dei sindacati e delle associazioni per la prevenzione

Roma – Si sono aperti alle 10 di stamane, nella Sala Mechelli del Consiglio regionale del Lazio, i lavori per l’iniziativa promossa da AISPIS e dall’Osservatorio nazionale dei diritti e della salute dei militari e delle Forze dell’Ordine, moderati dalla D.ssa Francesca Beneduce,  criminologa e direttore scientifico dell’ AISPIS (Accademia Italiana delle Scienze di Polizia investigativa e scientifica) per parlare del tema dei suicidi tra le forze dell’Ordine e Forze Armate. Il vice presidente del Consiglio Regionale del Lazio, Giuseppe Cangemi, ha voluto salutare i convenuti ed ha colto l’occasione per consegnare delle targhe ricordo a due membri delle Forze di Polizia e Forze Armate vittime del dovere e, rispettivamente, all’agente della Poliza di Stato Yuri Sannino, accoltellato a Roma nel luglio scorso, e al Maresciallo Ord. dell’ Esercito Italiano Carmine Pedata, medaglia d’argento al V.M, ferito durante un attentato in Afghanistan nel 2012. Il Presidente dell’Aigesfos, Dott. Luigi Lucchetti, ha poi illustrato il compito dell’osservatorio e i numeri dei casi stabili nel tempo ma suscettibili del cosiddetto “Effetto Werther”, fenomeno di emulazione che provoca nella società una catena di altri suicidi.

Ha voluto salutare l’affollata platea anche la caporedattore del TG2 Antonietta Spadorcia, che si è messa a disposizione, nelle sue possibilità, quale cassa di risonanza riguardo un fenomeno troppo spesso colpevolmente sottovalutato, se non ignorato, dalla stampa nazionale.
È stato poi il turno dell’ex Ministro della Difesa Elisabetta Trenta, la quale si è resa disponibile a continuare il lavoro cominciato al Ministero anche a livello politico. Anche avvocati, psicologi e medici di famiglia presenti hanno convenuto che la problematica debba essere affrontata già a livello del medico di famiglia, con l’attivazione di una prima fase consultiva per la risoluzione dei problemi, proprio tenendo conto della ritrosia dei militari/ poliziotti nell’approcciare alle strutture, poche e carenti, messe in essere dalle amministrazioni.
Infine gli interventi del segretario nazionale di un sindacato della Guardia di Finanza, della Polizia Penitenziaria e del segretario nazionale SIM Carabinieri, Salvatore Iandiorio, che ha ribadito l’importanza di un cambiamento nel rapporto tra l’istituzione di appartenenza ed il dipendente. La struttura sanitaria deve correlarsi diversamente col proprio personale, il quale rapportandosi con il cittadino è troppo spesso sottoposto al cd. “stress corrrelato”. “Dobbiamo instillare la cultura del parlare di noi stessi quando si presenta un qualsivoglia problema, sia di natura famigliare che di servizio. Noi il nostro lavoro ce lo portiamo a casa, e se necessario abbiamo bisogno di un supporto psicologico fornito dall’Istituzione, che deve essere esclusivamente migliorativo dell’attuale condizione psicofisica e non punitivo perché collegato spesse volte anche alla sospensione dall’impiego, che seppur temporanea, il più delle volte, incide notevolmente e negativamente nell’economia del militare stesso poiché riduce al minimo gli emolumenti stipendiali. Bisogna prendere atto che il mondo è cambiato, siamo esseri umani che, alle volte, abbiamo bisogno di ricaricare le “batterie”. Molte strutture dello Stato non sono sufficientemente in grado di supportare una vita lavorativa dei propri appartenenti” ha concluso il segretario del SIM Carabinieri Iandiorio.
L’organizzazione dell’incontro è stata curata ed organizzata in toto dalla criminologa D.ssa Antonella Cortese, vice presidente Aispis e dell’Osservatorio, e da Francesca Beneduce, criminologa e direttore scientifico dell’ AISPIS (Accademia Italiana delle Scienze di Polizia investigativa e scientifica), in collaborazione con il Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi.
Ospiti dell’evento il SIM CC Sindacato Italiano Militari Carabinieri e il SAM Sindacato autonomo dei Militari.

 

 

Elisabetta Trenta, ex Ministro della Difesa, Segretario nazionale SIM Carabinieri, Salvatore Iandiorio e Giuseppe Di Piazza, direttivo nazionale SIM Carabinieri

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