Stress da lavoro correlato nelle forze dell’ordine: un appello alle istituzioni affinché riconoscano il peso degli agenti sul campo
In risposta alle recenti sfide poste dagli arrivi irregolari nell’Unione Europea attraverso la rotta balcanica, il Friuli-Venezia Giulia ne è ricettore principale. L’impatto sulle forze dell’ordine è devastante in termini di stress da lavoro correlato che oramai le affligge da anni in Italia ma in primis nella nostra regione.
Nonostante gli innumerevoli interventi effettuati nell’ultimo periodo per gestire la situazione migratoria, da parte delle istituzioni, è fondamentale prendere consapevolezza di questo carico riconoscendo quanto lo stesso possa gravare sul personale impiegato. Gli operatori delle forze dell’ordine svolgono un ruolo cruciale nella sicurezza e nell’ordine pubblico del nostro Paese, e sono spesso esposti a situazioni di grande complessità e stress, che includono non solo la gestione degli arrivi irregolari, ma anche il controllo del territorio, la prevenzione e la lotta alla criminalità, nonché la tutela della sicurezza dei cittadini.
L’impegno costante con ore su ore, l’aumento delle responsabilità, degli impegni, delle ore lavorative, le aggressioni, nonché la tensione durante le operazioni di vigilanza e controllo hanno portato a un rilevante aumento dei livelli di stress all’interno delle forze dell’ordine che oggi non può essere sottaciuto. La pressione costante, le lunghe ore di lavoro e la mancanza di risorse adeguate stanno mettendo a dura prova il benessere e la salute mentale degli operatori
Il SIM ribadisce che le istituzioni, la politica e i vertici responsabili della sicurezza, mettano sul tavolo di discussione anche le condizioni del personale deputato a tale attività, riconoscendo l’importanza di sostenerli attraverso misure concrete che riducano il loro carico di lavoro e preservino la loro salute psicofisica. Siamo consapevoli della complessità nell’affrontare le rotte migratorie attraverso la gestione degli arrivi irregolari, tuttavia, è fondamentale che sul campo non sia lasciato solo nessuno senza il supporto tecnico, sanitario, adeguato, attraverso, naturalmente e principalmente, un’implementazione organica, allocando ulteriori fondi per la sicurezza e dotando gli operatori di tecnologie di sorveglianza e dotazioni di protezione, che ne garantiscano l’incolumità di tutti.
Il miglioramento delle condizioni di lavoro: Sono necessari sforzi per ridurre il carico di lavoro degli agenti, attraverso una distribuzione equa delle responsabilità e un adeguato equilibrio tra lavoro e vita privata. Ciò potrebbe essere raggiunto attraverso una revisione delle politiche di turnazione, un miglioramento dell’organizzazione dei compiti e una valutazione delle esigenze operative.
SIM CARABINIERI
Segreteria Regionale Friuli-Venezia Giulia