SIM Sardegna: perché si vogliono ancora feriti?
Quartu Sant’Elena – La scorsa notte, in Quartu Sant’Elena, un ennesimo intervento di una pattuglia di Carabinieri della Sezione Radiomobile, ha portato all’arresto di una persona ubriaca, la quale ha forzato una porta e si è introdotto dentro l’abitazione di una coppia di coniugi, ed ha minacciato il padrone di casa utilizzando, come arma, un bicchiere di vetro rotto. Quindi, sopraggiunti i Carabinieri, l’uomo ha sfogato la furia, alimentata dall’alcol, avventandosi contro di loro con calci, pugni e morsi, prima di essere, con non poca fatica, immobilizzato e tratto in arresto. Entrambi i componenti della pattuglia ovviamente son dovuti ricorrere alle cure mediche.
Storie di ordinario servizio per chi fa il nostro mestiere che, in questo caso, merita anche il plauso della comunità perché “si son fatti male loro, ma non ne hanno fatto all’aggressore”.
Ma ci chiediamo perché il teaser, strumento per il cui uso quei Carabinieri sono stati abilitati ben due mesi fa, è ancora chiuso in armeria e non si può usare? Perché vengono dati alle Compagnie Carabinieri capoluogo e non a quelle dell’hinterland? Il Teaser è stato fornito proprio per evitare feriti sia tra i Carabinieri che tra gli antagonisti, è un ottimo deterrente, nonché altamente efficace qualora la deterrenza non risulti sufficiente a far desistere l’aggressore, al contrario degli altri strumenti dati in dotazione fino ad ora, al di là di quanto la teoria possa vantare bastoni tonfa e spray al peperoncino.
SIM CARABINIERI
Segreteria Regionale SIM Carabinieri Sardegna