Sette e distruzione della persona
Quella delle sette è una realtà che può sembrare molto distante, tuttavia sono oltre un milione e mezzo le persone che cadono vittima delle loro manipolazioni. Proprio quest’anno è iniziato il processo sui casi di presunte violenze sessuali legati alla setta delle “bestie”, che per più di 30 anni avrebbe utilizzato metodi perversi per schiavizzare e abusare di donne e bambine.
Cosa sono le sette?
Le sette sono dei gruppi con struttura piramidale, volti subordinare e manipolare gli adepti allo scopo di ottenere dei vantaggi. Le sette presentano delle caratteristiche:
- Sono fondate da un guru che ha il comando totale su tutti gli adepti.
- Le persone vengono reclutate inizialmente con un forte “bombardamento d’amore”, facendole sentire accolte e non isolate.
- Presentano una visione dualistica della vita, ovvero tutto ciò che è fuori dalla setta è considerato come il male.
- Sono caratterizzate da una “disconnessione”, vale a dire che non è possibile esistere sia all’interno che all’esterno del gruppo (ciò si traduce nel divieto di rapporti con esterni).
Generalmente alla parola setta viene accostato il termine satanico, tuttavia ne esistono di diverse tipologie, tra cui: religiose, pseudoreligiose, filosofiche o di altra natura. Inoltre, si possono nascondere dietro associazioni culturali o di volontariato.
Come vengono adescate le persone?
I soggetti più inclini a essere reclutati sono persone fragili o che stanno attraversando dei periodi di difficoltà, rendendoli più condizionabili. Alcuni gruppi per fare presa sulle vittime utilizzano tematiche molto forti, come profezie catastrofiche o missioni di livello superiore, suscitando in chi aderisce un forte senso di lealtà e appartenenza. Altri, promettono una vita migliore o guarigioni miracolose. In tutti i casi le vittime vengono spinte ad abbandonare la vita passata.
Come vengono distrutti i rapporti familiari?
Le sette tramite la manipolazione fanno perdere lo spirito critico della persona, per questo motivo vedono i familiari o gli amici degli adepti come dei nemici, in quanto questi potrebbero far mettere in discussione l’operato dei gruppi. Conseguentemente demonizzano i non aderenti, allontanando gli adepti dalle loro famiglie e facendogli credere che i loro cari non vogliano la loro felicità. Spesso sfruttano le informazioni personali per scoprire se il/la compagno/a della vittima sia di ostacolo, in caso affermativo studiano un modo per farli separare. Alcune testimonianze riportano l’uso dell’ipnosi per innestare falsi ricordi nelle vittime, al fine di rendere più credibile la loro versione screditante delle famiglie.
A quali altri rischi si va incontro?
- Rischi economici: solitamente le sette hanno l’obiettivo di manipolare gli adepti al fine di estorcere loro dei soldi. Alcune vittime riportano che gli è stato detto “più soldi doni, più benefici riceverai”.
- Danni fisici: spesso agli adepti viene chiesto di superare delle prove pericolose per dimostrare la loro lealtà. Alcuni testimoni riportano che gli è stato chiesto di passare almeno 5 giorni senza mangiare né dormire; infine veniva data loro una bomba glicemica per causare allucinazioni (fatte passare come segnali divini).
- Abusi sessuali e schiavitù: nelle sette può capitare di essere reclutati per soddisfare le esigenze del guru, qualunque esse siano. Ciò significa che il capo dell’organizzazione ha un potere assoluto che gli permette di schiavizzare o di abusare sessualmente degli adepti.
- Gesti estremi: in passato è successo che alcune sette hanno chiesto ai loro fedeli di commettere gesti estremamente gravi. Ad esempio, Charles Manson ha spinto gli adepti a perpetrare degli omicidi; mentre Jim Jones ha portato la sua comunità a commettere un suicidio di massa, dove persero la vita circa 900 persone.
Cosa fare per difendersi?
È importante persuadere chi si sta avvicinando ad una possibile setta ad uscirne prima che trascorra troppo tempo al suo interno.
Per qualsiasi informazione in merito potete contattare il dipartimento salute e benessere del SIM, chiamando al numero 3331829832 o scrivendo all’e-mail psicologiamilitare@simcarabinieri.cc
SIM CARABINIERI
Dipartimento salute e benessere
Responsabile Dott.ssa Laura Seragusa
Antonio Romio – Matteo Fiore – Chiara Miceli – Ilaria Picano
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