Resilenza e gestione dello stress. Il parere della D.ssa Teresa Stimolo
Il suicidio viene attualmente considerato un problema multifattoriale determinato da una complessa interazione tra fattori biologici, psicologici, sociali ed ambientali. Gli studiosi contemporanei sono convinti che non esista una struttura di personalità ed una specifica psicodinamica connessa alla base dell’uccisione di sé. Identificare, valutare e gestire il rischio di suicidio è un importante compito dello psicologo psicoterapeuta, il quale ha un ruolo fondamentale nella prevenzione. Qualche giorno fa relazionavo al convengo del SIM Carabinieri sui dati allarmanti dei suicidi dei militari e Forze dell’Ordine, dati che fanno pensare ovviamente che i sentimenti relativi ai comportamenti suicidari sono di disperazione e di grande solitudine. Diversi studi hanno permesso di identificare molteplici fattori di rischio del comportamento suicidari, tra loro interagenti, tali fattori hanno un effetto cumulativo, un ruolo ed un peso diverso a seconda delle varie fasi e dei periodi evolutivi, degli eventi scatenanti, delle caratteristiche di personalità e del particolare ambiente di vita di una persona. Sono stati però identificati anche fattori di protezione verso i quali mi vorrei concentrare in questo momento specifico. Esistono quindi i presupposti per un’inversione dell’attuale tendenza. Quanti più fattori protettivi sono presenti nella vita di una persona tanto più facile sarà prevenire o intervenire. L’ O.M.S. scrive che ” la salute è uno stato di benessere fisico, mentale e sociale e non solamente assenza di malattia o infermità.” Cioè si definisce salute per la persona, la possibilità di raggiungere adeguate condizioni sociali ( economiche, lavorative, abitative) ed uno stato di equilibrio psicologico ed emotivo.
A questo riguardo ci soffermeremo sul fatto che i militari in genere sono chiamati ad affrontare continue sfide, missioni, situazioni rischiose che incidono sulla salute fisica e psichica pertanto diventa fondamentale occuparci della capacità di gestire lo stress e del mantenimento della resilienza personale, processi entrambi che crescono ma che possono anche decrescere. A seguito di queste riflessioni, la mia proposta è quella di promuovere preventivamente un percorso di sostegno psicologico con tre obiettivi chiari:
1. L’ABILITA’ DI GESTIRE LO STRESS
2. LO SVILUPPO ED IL MANTENIMENTO DELLA RESILIENZA
3. L’IMPORTANZA DELLE RELAZIONI
con una modalità d’incontro individuale mensile obbligatorio per tutti. Il valore dell’intervento preventivo sul fenomeno del suicidio è fondamentale per rendersi consapevoli delle proprie risorse e delle proprie emozioni, perché grazie a questo dialogo introspettivo si giunge alla consapevolezza che le difficoltà della vita, anche le più complicate, si posso superare.
Dott.ssa Teresa Stimolo
Psicologa Clinica, Psicoterapeuta