Quando un piccolo gesto fa la differenza
Signor Ministro,
ieri abbiamo assistito ad un atto di sensibilità e rispetto che mai prima d’ora era stato fatto ed è innegabile dirle che vedere quel semplice ma profondo gesto che ha compiuto sull’ Altare della Patria, ci ha profondamente colpiti: per chi come “noi” ha giurato fedeltà alla Patria e alle Istituzioni, tutto ciò ha un valore inestimabile, incommensurabile, aulico.
Capirà che le aspettative in questa maniera diventano tante, molte, forse anche troppe. Ma “noi” vogliamo rimanere con i piedi per terra, perchè ormai abbiamo smesso di sognare, purtroppo.
Ci sembra giusto, però, dirle che in fondo non ci aspettiamo molto: ci basterà essere ascoltati, avere l’opportunità di poterle raccontare le nostre difficoltà nell’esercitare la nostra missione e, soprattutto, di poterlo fare direttamente, senza filtri e parole di “opportunità“, come spesso accade quando a parlare sono gli Stati Maggiori, dove ormai gli interlocutori sono distanti anni luce dalle problematiche della strada.
A parlare dobbiamo essere “noi“, la base, chi sta sul fronte a combattere e non chi c’è passato guardando sempre tutto da una posizione privilegiata, perché solo chi vive personalmente certe esperienze può creare empatie.
Il SIM Carabinieri, ormai dal 2019, ha iniziato a farsi portavoce dei colleghi con risultati di tutto rispetto nonostante le mille difficoltà, spesso create anche ad hoc, per evitare l’inarrestabile cambio epocale che si profila all’orizzonte.
Siamo fiduciosi e, ci creda, ciò che facciamo per tutti i nostri colleghi non è per interesse personale, per fama, gloria o vil denaro: ciò che ci interessa davvero è risolvere le problematiche attuali del nostro comparto, per il bene di tutti i Carabinieri e degli Italiani che ogni giorno si affidano fiduciosi al nostro operato.
Buon lavoro Signor Ministro e che Dio la protegga.
SIM CARABINIERI
Segreteria Nazionale