Comunicati SIM CCNews

PIACENZA: SGOMENTO DEL SIM CARABINIERI

Roma – Non si può che restare sgomenti di fronte alla notizia di una Caserma dei Carabinieri sottoposta a sequestro. Lo sappiamo bene che è territorio dello Stato Italiano e come tale sottoposta alla medesima giurisdizione e, quindi, il sequestro in sé è un atto lecito e possibile. Si resta attoniti perché in 206 anni non era mai successo. La Caserma è la cellula fondamentale dell’Arma dei Carabinieri, è il presidio di legalità sul territorio, è l’avamposto per la sicurezza pubblico, è lo Stato che si concretizza nel più piccolo sperduto punto del territorio italiano. Lo Stato non è più una entità astratta ma diventa mura, stanze, uffici, prossimità, vicinanza al cittadino. Non ci permettiamo minimamente di entrare nel merito della vicenda giudiziaria. Chi sbaglia deve pagare. Tutti, indistintamente. Si possono sequestrare le carte, i documenti, i faldoni, il più piccolo foglio di carta. Si possono fare copie forensi dei PC, accertamenti scientifici, DNA, RIS, luminol e quant’altro. Ma il sequestro ci sembra un atto eccessivo!
La Caserma viene tolta alla cittadinanza, un presidio di cui si priva il cittadino bisognoso. Non è la prima volta che un Comando viene azzerato con trasferimenti nottetempo. Ci siamo abituati, li abbiamo visti e, come in questo caso, sono più che dovuti. Messo un nuovo Comandante e nuovi uomini, la Caserma deve essere restituita alla cittadinanza. Sei uomini, su 110 mila, sono lo 0,00005 % . L’Autorità Giudiziaria farà le opportune verifiche e chi ha sbagliato pagherà. Ci auguriamo che presto la Caserma verrà dissequestrata e restituita ai cittadini, perché è loro ed i Carabinieri sono a loro servizio. Lo sappiamo tutti che in poche ore verrà dissequestrata, ma rimarrà indelebile nella nostra memoria una cicatrice che sicuramente non si rimarginerà facilmente. Era così necessario? Ci auguriamo che nessuno possa mai pensare che si sia trattato di un gesto finalizzato ad enfatizzare l’attività di indagine comunque dovuta e legittima. 110 mila uomini, meno 6, oggi sono feriti, tristi, attoniti, amareggiati. 110 mila Carabinieri meno 6 sono feriti, umiliati e scossi. A loro va la nostra vicinanza e mai come in questi momenti occorre stringerci a coorte e restare saldi ai valori, ai principi che dentro le gloriose Caserme, nei Nostri bellissimi Istituti di formazione ci sono stati tramandati per 206 anni. Onore, rispetto, spirito di Corpo, spirito di sacrificio, lealtà, abnegazione, responsabilità, collaborazione. Onestà, rispetto delle leggi e dei regolamenti. L’Arma dei Carabinieri è fatta da 110 mila uomini e donne ai quali, oggi più che mai va la nostra ammirazione, la nostra solidarietà al fine di trasmettere la dovuta serenità e fiducia, oltre che la gratitudine per il lavoro svolto, con la certezza che sapremo superare anche questa dura prova, forti dell’affetto e della vicinanza del popolo italiano che ci vuole bene e ci stima. E non ci scalfiscono le offese, l’ironia che sui social si è scatenata da parte di chi coglie l’occasione per sferrare l’ennesimo vile attacco ad una Istituzione sana e leale. Ma si sa, “sui resti dei leoni banchettano i cani“. Qui non ci sono resti, ma 110 mila leoni e leonesse vivi più che mai, e quattro cani politicizzati non scalfiranno 206 anni di gloriose tradizioni di cui andiamo fieri ed orgogliosi.

Viva l’italia, viva l’Arma dei Carabinieri, viva il SIM, Sindacato Italiano Militari Arma dei Carabinieri, sempre vicino ai suoi fratelli.

 

SIM CARABINIERI 

Rispondi