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Operazione “Hypnos”: misure cautelari e sequestro di una struttura socio sanitaria per anziani e disabili.

Ragusa. Il Nucleo Carabinieri Antisofisticazione e Sanità di Ragusa ha condotto l’operazione “Hypnos”, eseguendo 8 misure cautelari nei confronti di persone legate a una struttura per anziani e disabili, oggetto di una complessa indagine. In particolare sono stati posti agli arresti domiciliari 2 gestori della struttura mentre 6 dipendenti sono stati destinatari di altrettante misure interdittive consistenti nel divieto temporaneo di esercitare determinate attività professionali o imprenditoriali riguardanti la cura e custodia di persone anziane. L’indagine, condotta con dedizione, impegno e grande professionalità, ha permesso di far luce sulle presunte gravi irregolarità nella gestione della casa di riposo. Gli accertamenti hanno evidenziato una gestione caratterizzata da comportamenti gravemente irresponsabili, tra cui il costante sovraffollamento della struttura e l’impiego di personale sottodimensionato e non qualificato, in particolare durante le ore notturne. Gli indagati, con il consenso dei titolari, avrebbero inoltre fatto uso di farmaci ipnoinducenti con l’unico scopo di intorpidire gli anziani e i disabili, rendendo così più semplice la loro gestione, a scapito della loro salute e dignità. Il SIM Carabinieri Ragusa sottolinea come grazie all’impeccabile lavoro dei Colleghi del NAS, si è posto finalmente fine alle presunte gravi condotte delittuose nella gestione della casa di riposo amministrata esclusivamente nell’interesse economico a scapito delle condizioni di salute degli ospiti. Numerose sarebbero i casi di condotte vessatorie ed umilianti nei confronti degli anziani, tra cui violenze verbali e fisiche, abbandono di persone non autosufficienti, somministrazione di psicofarmaci non prescritti, finanche contenimenti fisici; taluni di loro, inoltre, costretti a dormire su letti ripieghevoli e sfondati. L’attività investigativa ha permesso inoltre di accertare l’esercizio abusivo della professione medica da parte della titolare della struttura, la quale, seppur sprovvista di qualsivoglia titolo di laurea abilitante, arbitrariamente si era attribuita la qualifica di “medico”, che utilizzava per far leva su ospiti e pazienti al fine di modificare o variare le terapie prescritte dai veri medici di famiglia. “Il fenomeno dei maltrattamenti è una piaga “invisibile” di cui le persone anziane troppo spesso soffrono in silenzio poiché impossibilitati a denunciarne gli abusi. Seppur certi che le attività di controllo a tutela dei fragili e vulnerabili non cesseranno, è evidente che occorre rafforzare la tutela nei loro confronti, spesso vittime di abusi e maltrattamenti, tramite maggiori attenzione da parte delle politiche sociali”,  così il Segretario Generale Provinciale del SIM Carabinieri Nicola Giso ha inteso evidenziare l’accaduto, aggiungendo: “L’immenso lavoro svolto dai colleghi del NAS di Ragusa, ha restituito alle anziane vittime, il rispetto e le attenzioni che gli erano stati sottratti, ed è certamente meritevole del giusto riconoscimento nelle opportune sedi.

SIM CARABINIERI SEGRETERIA PROVINCIALE RAGUSA

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