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Omicidio Cerciello: sdegno del SIM Carabinieri per gli arresti domiciliari a Hjorth

Un’inaccettabile decisione che è un ulteriore schiaffo alla memoria di un uomo che ha servito con onore e dedizione il nostro Paese, la vita di un Carabiniere vale così poco?” Così il segretario generale del SIM carabinieri Antonio Serpi che esprime vicinanza alla vedova Rosa Maria Esilio

Roma. Il SIM Carabinieri esprime il proprio sdegno e incredulità di fronte alla decisione della Corte d’Assise d’Appello di Roma di concedere gli arresti domiciliari a Fregene, la località balneare in provincia di Roma dove vive la nonna, a Gabriel Christian Natale Hjorth, concorrente nell’atroce omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, avvenuto nel luglio del 2019. Questa decisione, che permette a Hjorth di scontare la pena presso l’abitazione della nonna, è un ulteriore schiaffo alla memoria di un uomo che ha servito con onore e dedizione il nostro Paese. Un provvedimento che segue l’altrettanta sconvolgente decisione, sempre della Corte di Assise d’Appello di Roma, di ridurre le pene inflitte ai due assassini: Elder Finnegan Lee a 15 anni e due mesi e Gabriel Natale Hjorth a 11 anni e quattro mesi. Decisioni che appaiono come un oltraggio non solo alla memoria del vicebrigadiere Cerciello Rega, ma anche alla dignità di tutti i Carabinieri che quotidianamente rischiano la vita per proteggere i cittadini. Il SIM Carabinieri non può tacere di fronte a una giustizia che sembra dimenticare il valore di una vita sacrificata. “Esprimiamo la nostra vicinanza e il nostro affetto a Rosa Maria Esilio, vedova del vicebrigadiere Cerciello Rega, vittima due volte: prima della tragica perdita del marito e ora di una giustizia che sembra calpestare il suo dolore” Queste la dichiarazione di Antonio Serpi segretario generale del SIM Carabinieri, la prima realtà sindacale per nascita e numero di iscritti dell’Arma, che si interroga con rabbia e amarezza: “quanto vale la vita di un Carabiniere?” Questa domanda, che ci siamo posti troppe volte, deve far riflettere tutti: non possiamo accettare che la vita di chi serve lo Stato con onore venga svalutata in questo modo. SIM Carabinieri, auspicando che la Procura Generale faccia ricorso alla riduzione della pena ai due responsabili dell’omicidio del Vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, si rivolge al Ministro della Giustizia Carlo Nordio affinché voglia valutare di disporre il dovuto lavoro ispettivo, orientato alla verifica di tutte le condizioni necessarie al corretto esercizio della funzione giudiziaria, in modo da poter accertare come si è potuti giungere a queste decisioni che appaiono assurde. Rinnoviamo il nostro impegno a sostenere e tutelare i diritti e la dignità di tutti i militari dell’Arma, affinché episodi del genere non si ripetano mai più. Questo è il nostro dovere e la nostra promessa.

IL SEGRETARIO GENERALE DI SIM CARABINIERI ANTONIO SERPI

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