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Non sono solo canzonette!

Abbiamo preferito attendere la fine della kermesse sanremese per esprimere il nostro disappunto sui alcuni presunti “big” della musica italiana, idoli canori delle nuove generazioni che, ben lontani dai grandi cantautori di impegno e contestazione degli anni passati, propongono testi discutibili, al limite del buongusto e dell’istigazione a delinquere. Quel che ci più ci lascia attoniti è che tutto ciò avvenga sulla rete ammiraglia della TV di Stato e a spese dei contribuenti, dove abbiamo assistito all’esibizione di individui che, non troppo tempo fa, sbeffeggiavano con epiteti ed insulti proprio quei Carabinieri che ieri sera hanno calcato lo stesso palco. Evidenziamo il coraggio di esternare il loro disagio, con la speranza che ciò li abbia fatti star meglio invitandoli, in tal caso, tutti insieme, ad iscriversi ad un gruppo di terapia, al fine di risolvere le loro evidenti idiosincrasie verso le Forze dell’Ordine.
Di contro, avevamo pensato ad una forma di protesta: chiedere al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri di non onorare Sanremo con l’esibizione sul palco dell’Ariston della prestigiosa banda dell’Arma dei Carabinieri, nell’ultima serata del Festival 2020. Ma non sarebbe stato giusto nè corretto. Anzi, quale ghiotta occasione per diffondere un po’ di cultura musicale a chi pensa che la vera musica nasca sempre dallo spregio altrui o delle Istituzioni? O dall’esigenza di dare voce al fenomeno di turno in onore dell’audience, che onore non fa!

Ogni giorno ci assumiamo il compito di raccontare e testimoniare il grande lavoro e l’esempio che tutti i membri delle Forze dell’Ordine danno con l’azione e le parole, per sensibilizzare i giovani alla legalità e combattere la crisi morale che attanaglia la società di oggi. E continueremo a farlo, affinché torni l’educazione ed il rispetto ovunque, anche nella sublime arte della musica.

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