Mensa con servizio sauna
MILANO – Questa segreteria provinciale è dovuta intervenire in più occasioni per accendere i riflettori e porre L’attenzione su inefficienze e lacune strutturali che riguardano il 3 ° Reggimento Lombardia.
Questa volta i (caldi) riflettori sono rivolti al locale mensa.
Oramai da un mese l’ondata di caldo sta colpendo lo stivale, rendendo sempre più gravosi i servizi per i militari della linea mobile, spesso impiegati in lunghi turni di servizio, senza peraltro avere la possibilità di potersi riparare dall’esposizione diretta al sole impietoso.
Verrebbe da pensare che, almeno prima – o quantomeno dopo – l’espletamento del servizio, i militari abbiano modo di godere di condizioni ottimali, garanzia di prontezza operativa (e di corretto recupero psicofisico).
Ma, purtroppo, non è così: nel locale mensa infatti, specie nelle ore diurne, si registrano temperature sopra i 30 °. Si può ben immaginare dunque il disagio, avvertito già appena entrati, provato dai militari che, in uniforme operativa, grondano di sudore mentre consumano il pasto.
Ovviamente tale condizione di disagio non è prerogativa dei soli effettivi al reggimento Lombardia. Basti pensare infatti ai colleghi provenienti dai reparti dislocati in altre regioni, che accedono in mensa reduci di un viaggio di un paio d’ore, nella migliore delle ipotesi, ovvero a quelli in servizio presso altri reparti nella zona, che per “comodità” usufruiscono della MOS presso il III Reggimento. Per gli utenti della mensa, dunque, nessun sollievo né ristoro, ma solo l’obiettivo di consumare in fretta il pasto per tornare all’esterno in cerca di un soffio d’aria benevolo.
Tutto questo a causa dell’inefficienza dell’impianto di condizionamento che, a quanto pare, sarebbe possibile riparare in tempi brevi. Ma come si dice? Tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare (di sudore!).
La situazione si fa incandescente poi se si contestualizza la situazione in relazione a quanto prescritto dall’allegato IV del D.lgs. 81/2008 in materia di sicurezza sul lavoro, che impone come caratteristiche necessarie, in particolare, che i refettori siano “ben areati”.
Ed infatti ne comprendiamo pienamente il motivo: non per mero comfort ma prioritariamente in termini di salubrità dell’aria e di tutto l’ambiente destinato alla conservazione, somministrazione e consumazione di derrate alimentari.
Attendiamo che “il vento cambi”.
SIM CARABINIERI
Segreteria Regionale Lombardia
Segreteria Provinciale di Milano