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Lost in… Buggerru

Buggerru, piccolo paesino di circa 1000 abitanti nella provincia del Sud Sardegna, dove insiste una piccola Stazione Carabinieri, una splendida località turistica dove durante il periodo estivo si moltiplica all’inverosimile la popolazione stanziale.
A prescindere dalla mole di lavoro, visto anche l’esiguo numero di militari effettivi,  sembrerebbe essere la sede di servizio che tutti i Carabinieri sognano, un pò come Città della Pieve sede della celebre Fiction che tanto ha reso celebre la Benemerita e il suo prototipo di “stazione tipo” ed invece no!
Da qualche anno i militari della Stazione di Buggerru sono abbandonati al loro destino, da quando un soggetto pluripregiudicato, diffama e lede la tranquillità dei militari ad essa effettivi; anni di video diffamatori pubblicati sui Social, anni di immagini rubate e “sbattute” in rete con le peggiori nefandezze rivolte non solo all’Arma dei Carabinieri ma a tutti i colleghi della Stazione di Buggerru.
Le loro vite private alla merce della platea dei social, a cui si aggiungano continui comportamenti provocatori nella vita di tutti i giorni. Potrebbe essere pensiero comune, assolutamente errato, che queste siano storie di ordinario disagio a cui tutti i Carabinieri dell’Arma territoriale siano abituati, e che fondamentalmente non ci sia alcunché di strano, ed invece no! I Militari di questa Stazione che tra l’altro hanno sempre lavorato con la massima professionalità, hanno denunciato diverse volte questo soggetto, ottenendo dalla A.G. la sorveglianza speciale con obbligo di firma. Quello che ci duole, ma è doveroso sottolineare e stigmatizzare, è il comportamento tenuto in merito dalla Scala Gerarchica in questi anni.
Ad ogni PEC ricevuta dai Comandi superiori, da parte di questo Soggetto, partiva la classica “caccia alle streghe” su possibili mancanze dei Militari, con le conseguenti e continue richieste di informazioni delegate al Comando Compagnia su argomenti al limite dell’inverosimilità, a cui ci si è sempre risposto nascondendosi dietro la vuota e scontata affermazione “SONO ATTI DOVUTI” e pure questi semplici e banali atti dovuti hanno addirittura portato più volte i vari Comandanti di Legione e Provinciali a visitare questa “piccola Stazione Carabinieri” oltre le normali e programmate visite alle stazioni dipendenti. Quel che appare veramente inverosimile, e che durante tutte queste visite non si sia badato minimamente al contesto in cui operano giornalmente questi Carabinieri, com’è possibile? Vogliamo parlare dello stabile della Caserma? Una struttura obsoleta, con ingresso principale (ed unico) sulla strada, senza un muro perimetrale, senza uscite di sicurezza, parcheggi riservati al personale sulla pubblica via, muri dove ormai non c’è più intonaco e umidità che campeggia e spadroneggia in ogni ambiente dello stabile rendendo la struttura poco sicura e per niente salubre per chi vi lavora e/o vi alloggia. Inverosimile, si è la parola più appropriata e gettonata di oggi, perché a quanto pare la sola cosa notata e sottolineata nell’ultima visita alla Caserma, è un rilievo fatto secondo cui non sarebbero stati apposti, (a quel che resta delle pareti) i nuovi quadri istituzionali atti a decorare le Nostre Stazioni… e nient’altro!
Immaginate, quindi, cosa vuol dire aver a che fare tutti i giorni con un soggetto pregiudicato che suona alla vostra abitazione privata e vi filma, solo perché avete la colpa di essere “Carabinieri” e di vivere e lavorare in ambienti privi delle più elementari norme di sicurezza. Questa Segreteria non può che mostrare solidarietà ai colleghi della Stazione di Buggerru, senza tralasciare che quello che oggi può “semplicemente” sembrare una vessazione psicologica, potrebbe rapidamente trasformarsi in altro, in virtù del fatto che troppo spesso sentiamo di aggressioni alle forze dell’ordine, non ultima la poliziotta di Napoli.
Il tema della sicurezza sul lavoro e del benessere dei nostri associati, è sempre al primo posto, ragion per cui siamo certi che questi militari che ad oggi si sentono soli e abbandonati da “Mamma Arma” benché su un’isola, siano recuperati e
possano avere una sorte migliore dell’isola di Lost

SIM CARABINIERI
Segreteria provinciale di Cagliari

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