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Lettera aperta del SIM Carabinieri alla Meloni

Il segretario generale di SIM Carabinieri Antonio Serpi: “Urge tavolo confronto per i servizi di Ordine Pubblico, affrontiamo insieme le difficoltà

<<Ogni problema ha tre soluzioni: la mia soluzione, la tua soluzione e la soluzione giusta…>> Platone

 

Foto da https://www.governo.it/it/il-presidente

Roma – “Urge tavolo confronto per i servizi di Ordine Pubblico, affrontiamo insieme le difficoltà”. È questa, in estrema sintesi, la “mano tesa” al Governo da parte di Antonio SERPI, segretario generale della realtà sindacale attualmente più rappresentativa dell’Arma dei Carabinieri. Il SIM Carabinieri – associazione professionale a carattere sindacale – raccogliendo il malessere di migliaia di colleghi, sempre più frequentemente oggetto di reiterate violenze in occasione dei servizi di ordine pubblico, tra cui quelle del 29 aprile scorso in occasione del “G7 Ambiente” dove Carabinieri e Polizia di Stato hanno subito un vero e proprio “assalto” da parte di almeno 200 manifestanti che hanno tentato di superare lo sbarramento delle Forze di Polizia per raggiungere luoghi inibiti all’accesso, ha deciso di rivolgersi direttamente al Capo del Governo e ai Ministri dell’Interno e della Difesa, non solo per denunciare i gravi fatti che oramai si verificano quotidianamente in tutte le piazze italiane, ma per chiedere con urgenza un tavolo di confronto per i servizi di Ordine Pubblico al fine di trovare concrete soluzioni.
Per SIM Carabinieri a rischio non vi è solo l’incolumità personale delle Forze di Polizia, ma, condividendo tra l’altro un pensiero pubblicamente espresso dal Presidente del Consiglio dei Ministri proprio a margine dei cosiddetti “fatti di Pisa”, la stessa legittimazione dello Stato di Diritto a pretendere, e non ad elemosinare con mera “cortesia”, il rispetto delle leggi e delle regole entro le quali il dissenso può e deve essere legittimamente esercitato. La situazione rischia di arrivare ad un punto di non ritorno: quanti carabinieri o poliziotti vengono “crocefissi” in pochi minuti a causa di qualche frame frutto dell’appetito mediatico? Quanti operatori sono ormai condizionati nell’adempimento dei propri compiti dal rischio di una fotografia, di un video, di un processo sommario che, in pochi minuti, decontestualizzando i fatti, dia voce esclusivamente alle convinzioni di una propaganda ormai sempre più diffusa dello “sbirro violento”, concepito quale sorta di longa manus del potere governativo e, per tale ragione, politicamente strumentalizzato nonché percepito quale “naturale” destinatario delle violente azioni dei manifestanti.
Qualcuno pensa forse che, per un carabiniere, ricevere un cazzotto, un calcio o una bastonata da uno studente 17enne sia meno doloroso che riceverlo da un 20enne? Qualcuno pensa forse che la minore età di qualche manifestante costituisca deroga rispetto alle norme che presiedono all’uso legittimo della forza? Sia chiaro: SIM Carabinieri non intende sottrarsi ad argomenti “scomodi” ma è chiaro che bisogna intervenire con urgenza e dare soluzioni concrete a problematiche che ormai da tempo vedono le forze di polizia eternamente tra “l’incudine e il martello”. Del resto, la circostanza che la suddetta questione non sia ancora stata risolta (come invece largamente avvenuto nel contesto delle manifestazioni sportive) non significa di certo si tratti di una questione impossibile da risolvere.
Ecco perché con una lettera aperta diretta al Presidente del Consiglio, a firma del Segretario Generale di SIM Carabinieri Antonio Serpi, oltre a una serie di importanti riflessioni sono stati forniti importanti contributi che possano far breccia anche sui vuoti normativi esistenti sia sul piano tecnico operativo che su quello giuridico. Il SIM Carabinieri intende infatti sottoporre all’attenzione dell’organo politico una serie di interventi che, da una parte garantiscano una rivoluzione culturale tra le nuove generazioni affinché queste ultime possano concepire le forze di polizia non come il braccio armato e censorio del potere governativo bensì come lo strumento di garanzia del legittimo dissenso in un contesto di ordine e sicurezza per l’intera collettività, dall’altro consentano di adeguare l’ordinamento giuridico alle nuove esigenze di tutela del personale di polizia, sia sotto il profilo personale che rispetto alla connessa immagine pubblica.

 

In allegato la lettera aperta del SIM Carabinieri comprensiva dei provvedimenti di carattere giuridico ed operativi proposti.

COM.24_13_24 Servizi di Ordine Pubblico – Richiesta di incontro e tavolo di confronto

 

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