L’arroganza riservata
Con lettera n.458/211-5-2005 di prot. del 28.12.2015, il Comandante Generale, Gen. C.A. Tullio DEL SETTE, attraverso il I Reparto – SM – Ufficio Personale Ufficiale, ha inteso precisare che “gli interventi esortativi scritti non possono costituire, né nel linguaggio, né nei contenuti, né nelle conseguenze, rilievi disciplinari atipici” al fine di evitare l’erroneo utilizzo di stigmatizzare “fatti suscettibili di vaglio in sede disciplinare, con evidente impropria commistione di finalità e contenuti e con il risultato che l’originale intendimento di sensibilizzazione e stimolo non sia conseguito e sia invece raggiunto l’obiettivo opposto di amarezza e doglianza dei destinatari”.
Continuando, l’alto ufficiale, allora vertice della F.A., sosteneva che per quanto concerne le consentite finalità di “esortazione” e “indirizzo”, “la forma scritta deve essere considerata del tutto residuale, a fronte del dovere di ciascun superiore gerarchico di privilegiare, nell’esercizio dell’azione di comando e nel governo del personale, il rapporto immediato e diretto coi militari, così da favorirne la più convinta e consapevole adesione al servizio”.
In ordine a quanto sopra, è di tutta evidenza che la “ratio” dell’abrogazione della “riservata personale” è quella di evitare che eventuali atti di esortazione ed indirizzo assumano il carattere di rilievi disciplinari atipici, provocando nei destinatari, un senso di “amarezza e doglianza” che produce l’effetto opposto a quello di stimolo e sensibilizzazione oltre che ad evitare una negativa commistione di finalità e contenuti.
A ciò si aggiunga che la forma scritta è stata “bandita” ai minori livelli ordinativi, utilizzata nelle sole forme “residuali”, privilegiando, così, il diretto e frequente contatto tra Comandante e subordinato.
Purtroppo, come spesso accade, l’eccesso di zelo di taluni comporta una sistematica trasgressione della circolare che nel caso in specie ha valenza di ordine, atteso che taluni comandanti la protocollano ancora al cprot alla 1.7.
Il SIM Carabinieri, nell’evidenziare che tali persone dovrebbero essere loro stessi suscettibili di vaglio in sede disciplinare, chiede per quanto sopra un intervento risolutorio al fine di monitorare la corretta applicazione della circolare ut supra, anche attraverso l’uso di circolari esplicative.
SIM CARABINIERI
Segreteria Regionale Campania