Lampedusa “emergenza umanitaria”: il SIM Carabinieri non ci sta!
La situazione a Lampedusa impone un deciso cambio di rotta: non si può affrontare il fenomeno migratorio in modo discontinuo e “normalizzato” sulla pelle dei Carabinieri, essendo ormai un’ emergenza dalle dimensioni bibliche.
Occorre aprire a Lampedusa una vera e propria missione umanitaria che non può e non deve essere più gestita, con la scusa del vaccino, da poche decine di appartenenti alle Forze Armate e di Polizia.
I nostri Carabinieri affrontano costantemente sacrifici pesantissimi in condizioni di lavoro al limite della decenza ed è importante e onesto ammettere che, nonostante i vaccini, il rischio di contagio non si elimina: diminuisce ma non si elimina! Sappiamo benissimo che in questo amato lavoro il rischio zero non esiste ma vogliamo più garanzie, vogliamo che il Governo si impegni in una vera missione umanitaria a Lampedusa che non può ricadere nel NORMALE ORDINE PUBBLICO.
I Carabinieri hanno dato esempio di efficienza in tutto il mondo con le missioni umanitarie, anche nella gestione dei profughi in contesti post-guerra e possiamo farlo anche in Italia.
Chiediamo al Governo di attuare nella più assoluta semplicità lo stesso criterio.
PER NOI CARABINIERI LA NOSTRA MISSIONE OGGI È PER GLI ITALIANI E NESSUNO PUÒ SPORCARE L’UMANITÀ, LA PROFESSIONALITÀ E LO SPIRITO DI SACRIFICIO DIMOSTRATO NELLA GESTIONE DEI POPOLI IN DIFFICOLTÀ.
Antonio Serpi
Segretario Generale Nazionale SIM Carabinieri
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