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La Sentenza del C.G.A. per la Regione Sicilia rende giustizia a un dirigente di SIM CC

Sicilia.  “Quando Davide batte Golia: e adesso chi paga?” Questa è la domanda che sorge spontanea dopo la storica sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa (C.G.A.) per la Regione Sicilia, che ha sancito una vittoria epocale a favore di un dirigente del SIM Carabinieri Sicilia. Questa pronuncia pone una pietra miliare per il futuro della redazione delle note caratteristiche e dei relativi contenziosi, paragonabile al racconto biblico dello scontro tra Davide e Golia. Il nostro iscritto e dirigente, presa visione delle note caratteristiche relative all’anno 2019, ha visto diminuire la valutazione di alcune “aggettivazioni” in assenza di motivazioni, nonostante la qualifica finale fosse “Eccellente”. Tale diminuzione comportava comunque pregiudizio negli avanzamenti e nelle partecipazioni ai concorsi. Seguì un primo ricorso gerarchico per incongruenza del giudizio finale rispetto alle aggettivazioni diminuite senza motivazione, accolto dal Ministero della Difesa. Successivamente, i redattori modificarono “a ribasso” ulteriori aggettivazioni, declassando la qualifica finale da “Eccellente” a “superiore alla media”. Anche questa scheda valutativa venne annullata dal Ministero della Difesa. Tuttavia, i medesimi comandanti redassero una terza scheda, abbassando ulteriormente quasi tutte le aggettivazioni, degradando ancora una volta la qualifica finale da “Eccellente” a “superiore alla media”. Costretto a rivolgersi al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), il collega ottenne l’annullamento della scheda. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Sicilia ha poi respinto l’appello dell’Amministrazione (Golia) contro il ricorso del collega (Davide), condannandola a rifondere le spese legali di 4.000,00 euro. Questa sentenza ribadisce il dovere di imparzialità tutelato dalla Costituzione, evidenziando le incongruenze tra i giudizi discorsivi e le valutazioni analitiche, nonché l’inadeguatezza delle motivazioni fornite per le diminuzioni delle aggettivazioni. Il C.G.A. ha sottolineato la necessità di sostituire i redattori delle schede valutative in caso di annullamenti reiterati, per garantire l’imparzialità. La vicenda del collega è un esempio lampante di come un militare, privo dei mezzi economici e del supporto dell’Amministrazione, possa riuscire a far valere i propri diritti contro evidenti ingiustizie. Questa sentenza mette in luce il problema di chi dovrebbe realmente pagare le spese in casi di manifesta incapacità e accanimento ingiustificato da parte dei dirigenti. Forse è giunto il momento che la Corte dei Conti inizi a imputare le spese processuali ai dirigenti responsabili di simili ingiustizie, per evitare contenziosi inutili e per far sì che le istanze dei militari vengano esaminate con maggiore attenzione ai reali bisogni del personale. Solo così si potrà garantire una giustizia equa e imparziale, dove Davide può vincere contro Golia non solo nelle aule dei tribunali, ma anche nella vita di tutti i giorni.

SIM SEGRETERIA REGIONALE SICILIA

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