La grande FAMIGLIA
CAGLIARI – Sembra ormai un disco rotto, di quelli che in “loop” riproducono sempre e solo la stessa frase “l’Arma dei Carabinieri è una FAMIGLIA”. Noi vorremmo tanto crederci ma più passano gli anni e più risulta difficile farlo e, quindi, la domanda che ci poniamo è sempre la stessa: quale Famiglia tratterebbe i suoi figli in questo modo? Le modalità a cui ci riferiamo sono quelle segnalateci dai nostri associati, effettivi al 9° Battaglione Carabinieri Sardegna, dislocati in attività di servizio nel centro di Roma, dove consumano anche i pasti. Questi militari, da circa una settimana, sono stati spostati dall’albergo nel comune di Roma, dove alloggiavano da oltre due mesi, presso un altro situato a Terracina (LT), a circa 130 Km di distanza dalla Capitale, compiendo quindi, a seconda della fascia oraria e dell’intensità del traffico veicolare, un tragitto giornaliero che può portare a tempi di percorrenza di ben oltre due ore.
I suddetti militari, stabilmente impiegati in un servizio espletato in regime di turnazione in “quinta” ma che in realtà è in quarta ( in quanto il riposo previsto dopo la notte, al quinto giorno, non viene fruito) con questa inappropriata situazione alloggiativa vedono dilatarsi i tempi lavorativi in una misura assolutamente non tollerabile, tale da rendere i loro turni lavorativi altamente deleteri sotto il profilo della salute, del benessere, nonché della loro incolumità fisica, compromettendo significativamente l’efficienza e l’operatività lavorativa.
Il periodo di servizio diventa, dunque, talmente ampio che il turno 19:00/01:00, da svolgere a Roma, inizia alle ore 15:00 circa e finisce, salvo imprevisti, alle ore 03:30 in albergo a Terracina (LT) sfiorando le tredici ore di servizio.
Per questo ampio arco orario di lavoro, deve essere preso in considerazione l’articolo 27 comma 3 del D.P.R. Nr. 39 del 15 marzo 2018 che testualmente recita: “Il personale inviato in servizio fuori sede che sia impiegato oltre la durata del turno giornaliero, comprensivo sia dei viaggi che del tempo necessario all’effettuazione dell’incarico, è esonerato dall’espletamento del turno ordinario previsto o dal completamento dello stesso. Il personale inviato in missione, qualora il servizio si protragga oltre le ore 24:00 per almeno tre ore, ha diritto ad un intervallo per il recupero psico-fisico non inferiore alle dodici ore. Il turno giornaliero si intende completato anche ai fini dell’espletamento dell’orario settimanale d’obbligo”
Diritto questo che, ai già menzionati militari, viene assolutamente negato, tant’è che il giorno seguente vengono impiegati nel turno 13:00/19:00, iniziando l’attività alle ore 8:30 circa, con recupero psicofisico nella migliore delle ipotesi di sole quattro ore, concludendo la giornata lavorativa alle 23:00 circa. E così di nuovo fino allo smontante dal turno di notte, dormendo quindi circa 16 ore in 4 giorni.
Come già accennato, tale situazione espone i militari a grandi rischi da stress lavoro-correlato, oltre ad aumentare quelli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, che il datore di lavoro stesso ha il compito di prevenire.
Nella speranza che la problematica segnalata sia prontamente sanata e che, quindi, questa Amministrazione tratti i Suoi militari realmente come una vera famiglia, non possiamo non sottolineare che, nonostante la grande professionalità dimostrata negli anni con azioni concrete dagli operatori della Linea Mobile, gli stessi all’interno di questa “famiglia” vengo considerati, per l’ennesima volta, come un parente lontano di cui nessuno vuole REALMENTE occuparsi!
SIM CARABINIERI
Segreteria Provinciale di Cagliari