Il valzer delle destinazioni in Lombardia dei nuovi Marescialli dei Carabinieri
In Lombardia si sta superando un limite che non dovrebbe mai essere oltrepassato: si sta mancando di rispetto ai neo promossi Marescialli provenienti dal 3° corso interno ed alle loro famiglie, lasciandoli in un limbo in cui permangono da dicembre 2020.
Cosa sta succedendo?
Tutti i militari del 3° Corso hanno ricevuto, giustamente, la notifica delle proprie destinazioni (precedentemente discusse e in gran parte concordate con i rispettivi Comandi Legione già durante il corso) tranne quelli della Legione Lombardia che sono stati contattati per esprimere telefonicamente i propri gradimenti soltanto a venti giorni dalla fine del corso e sono rientrati alla conclusione al reparto di precedente impiego.
Da qualche giorno è così ricominciato il valzer delle destinazioni: nelle chiamate è stato loro comunicato che le sedi precedentemente scelte, seppur ad oggi in vacanza organica nel ruolo Ispettori, non sono più disponibili per il loro reimpiego. Sono state invece proposte ai più sedi distanti dai 30 ad oltre 40 chilometri dalla precedente sede di servizio e il tutto contravvenendo apertamente alle circolari n.900006-19/T11 Pers. Mar. del 28/04/2018 e n.80001-9/T235-11/Pers. Mar. del 15/05/2021 del Comando Generale che dispongono di “valutare senza alcuna disparità di trattamento le situazioni e le esigenze del personale”: senza venire quindi in alcun modo incontro alle esigenze familiari che da sempre invece l’Arma ordina ai suoi dirigenti generali di tenere in considerazione per il benessere del personale e delle famiglie.
Questo accade perché il Comando Legione Lombardia sta trattando contemporaneamente la riassegnazione dei Marescialli del corso interno e la prima assegnazione di quelli provenienti dal corso triennale (più di 50 Marescialli), dando priorità a questi ultimi e quindi coprendo con i colleghi più giovani le vacanze delle sedi per cui avevano già espresso il gradimento i neo-promossi Sottufficiali del corso interno.
Così a colleghi con un’anzianità di servizio dai 4 ai 15 anni sono rimaste le sedi sgradite, residuali e più lontane, dovendo scegliere se sradicare le loro famiglie oppure compromettendone la stabilità e l’unità scegliendo di viaggiare (aumentando le spese di viaggio per andare al lavoro e riducendo il tempo dedicato alle loro famiglie. Questo comporterà un cospicuo costo – di decine di migliaia di Euro – a carico dell’Amministrazione per i trasferimenti d’ufficio di coloro che non accetteranno a domanda le sedi propostegli poiché sgradite: sperpero che si sarebbe agevolmente evitato assegnando, come di fatto avvenuto nel resto di Italia, prima i Marescialli del corso interno e poi i colleghi del triennale alla prima assegnazione.
Il SIM Carabinieri auspica un intervento del Comando Generale che possa portare a una soluzione del problema a vantaggio della serenità familiare di tutti quei Carabinieri che si sono messi in gioco professionalmente nella convinzione che questo loro impegno a migliorarsi per l’Istituzione fosse preso in qualche maniera in considerazione.
SIM CARABINIERI
Segreteria Nazionale
Gianluca Privitera
Segretario Generale Regionale SIM CC Lombardia