Il SIM CC su Radio CRC Targato Italia: “Più organico= Meno Morti”
Il programma radiofonico “Barba & Capelli”, trasmissione di Corrado Gabriele in onda dalle 7:00 alle 9:00 del mattino su radio CRC TARGATO ITALIA, ha invitato, il 31 luglio scorso, il SIM Carabinieri a partecipare ad un dibattito sulla condizione dei lavoratori in divisa delle Forze di Polizia, in particolare sulle criticità emerse sulla sicurezza, a seguito della tragica morte del Brig. Cerciello.
In collegamento radiofonico sono intervenuti l’avvocato Massimo Ferrandino, legale di fiducia della vedova di Mario Cerciello Rega ed il Segretario Nazionale del SIM Carabinieri Luca Spagnolo il quale, ricordando il tragico evento di Roma, ha ribadito la vicinanza del Sindacato “perché quando un fratello cade nella lotta che ogni giorno svolgiamo sulle strade, è una parte della famiglia a cadere. E la grandezza dell’Arma dei Carabinieri si vede proprio in questo”.
Durante l’intervento si è dibattuto in merito al fascicolo di inchiesta per ” abuso di autorità contro arrestati o detenuti“, aperto da parte del Procucatore De Paolis dopo la diffusione della contestata foto che vede ritratto uno degli indagati, Christian Hjorth Natale, ammanettato e con gli occhi bendati. Il segretario Spagnolo ha spiegato come tale provvedimento sia un atto dovuto, con il quale l’autorità giudiziaria dovrà verificare se è il bendaggio sia o meno un atto sanzionabile. Ha ribadito poi come in molti stati europei, le forze di polizia utilizzino il bendaggio in maniera sistematica nelle regole di ingaggio, come forma di tutela degli accusati sotto effetto di stupefacenti, i quali possono compiere azioni di autolesionismo, come spesso è accaduto, o di violenza contro gli operatori. Esistono studi approfonditi sviluppati dalle Forze di Polizia estere riguardo queste modalità per cui inibendo uno dei cinque sensi, in questo caso la vista, si riporta il soggetto alla calma e la gestione dell’emergenza non sfocia in atti di violenza.
È stato affrontato poi l’argomento relativo all’ordinanza ministeriale voluta da Minniti e tuttora in vigore, riguardo “l’elevata opportunità che il personale delle forze di polizia porti con sé l’arma di ordinanza anche se fuori servizi “, dopo la notizia che il Vice Brigadiere Cerciello non l’avesse con sé al momento dell’operazione. Di fatto, come spiegato dal segretario Spagnolo, l’ordinanza non obbliga ma invita le Forze di Polizia a portare l’arma fuori servizio, per la contingenza dovuta ai molteplici allarmi diramati e legati al terrorismo, specialmente nelle grandi città, al fine di avere personale qualificato pronto ad intervenire anche se libero dal servizio, in caso di allerta. Cerciello Rega non era libero dal servizio ma è stato chiamato ad intervenire. Le reali dinamiche verranno sviluppate ed approfondite nelle sedi competenti per cui è opportuno attendere di avere quei risultati prima di avanzare qualsiasi ipotesi. “Ci sono regole di ingaggio molto chiare e debitamente studiate” ha continuato Spagnolo, ” anche se l’imponderabile può accadere ed i rischi non sono sempre calcolabili. Bisogna però operare sempre in sicurezza. Come Sindacato ci stiamo attivando, proponendo soluzioni per aggiornare le regole di ingaggio operative per lavorare in sicurezza. Perché se il personale lavora in sicurezza, il cittadino avrà più sicurezza.”
Particolarmente sentito l’intervento dell’avvocato della vedova Cerciello Rega, dott.Massimo Ferrandino, il quale ha ringraziato il sindacato e l’Arma dei Carabinieri per la solidarietà e la vicinanza a tutta la famiglia del giovane Vice Brigadiere ucciso. Prima di lasciare la trasmissione per presenziare agli esami del Ris all’interno della stanza occupata dai due indagati, ha ribadito la sua fiducia nell’operato della magistratura e la certezza dello svolgimento del procedimento penale in Italia.
Il dibattito è proseguito ponendo in evidenza l’annoso problema della carenza di organico nell’Arma dei Carabinieri e tra le file delle altre Forze di Polizia, per cui il personale è costretto a svolgere compiti spesso gravosi e pericolosi in numero inferiore a quello necessario, minando così la sicurezza degli operatori. E’ lo stesso grido di allarme che ha esternato nella giornata di ieri il Capo della Polizia Franco Gabrielli, che in visita alla Prefettura e Questura di Catania ha dichiarato “Abbiamo un buco di organico che non è stato colmato in questi anni. La mia amministrazione in questo momento ha poco meno di 99milauomini rispetto ai 117mila (in cifre significa un -15,6%, ndr) che avrebbe dovuto avere e ai 106mila che poi la legge Madia ha ripristinato“. e ha concluso: “Siamo nel corso di una tempesta perfetta“.
Si attendeva anche dal Comandante Generale dell’Arma, Giovanni Nistri, una presa di posizione forte e decisa nei confronti del Governo e delle parti politiche, per chiedere maggiori risorse per ripianare la carenza di organico, in particolar modo nelle Stazioni dei Carabinieri, dove l’Arma offre immediate risposte al cittadino, ma si muore per mano di balordi perché si è chiamati ad intervenire in assenza di adeguate misure di sicurezza.
Dall’altare della chiesa di Somma Vesuviana il Gen. Nistri ha chiesto “Rispetto e riconoscenza“, sottolineando che “i dibattiti sono giusti ma non oggi. Ed i toni e i modi facciano sì che non siano la dodicesima coltellata data a Mario“.
Ebbene noi riteniamo che la nostra riflessione non debba considerarsi la “dodicesima coltellata“.
Il SIM Carabinieri non è qui per fare polemiche, ma per chiedere misure urgenti e tangibili per onorare con “rispetto e riconoscenza” la memoria del militare caduto. Davanti ad un tricolore su una bara di un collega non bastano minuti di silenzio e bandiere a mezz’asta, ma è arrivato il momento di battere i pugni sopra i tavoli istituzionali e vorremmo ascoltare una voce autorevole che urla da un pulpito: “si farà subito ogni possibile azione per migliorare la sicurezza degli operatori di polizia.”
Noi queste azioni le stiamo ancora aspettando, nell’attesa, per la carenza organica, i nostri carabinieri continuano ad essere spremuti come limoni “per fare numeri”, garantendo senza sosta la sicurezza dei cittadini in forza della nostra specificità.
Infine, amareggiati abbiamo dovuto assistere a irrispettosi teatrini di un politico che ha preferito fare visita a due detenuti indiziati di aver ammazzato un carabiniere, piuttosto che rendere gli onori al suo feretro nella camera ardente. Mentre ci riempe di enorme soddisfazione l’intenzione del prof. Sgarbi di intitolare una via della cittadina di Sutri, dallo stesso amministrata, al Brigadiere Mario Cerciello Rega.
Sono d accordo !