Il pasto dei Carabinieri al tempo del Giro d’Italia
Bologna – Come accade ormai dal 1909, nel nostro paese ogni anno si rivive la più importante e amata corsa a tappe maschile di ciclismo su strada, denominata Giro d’Italia. Questa evento non solo è seguito da milioni di Italiani ma anche da milioni di Europei, essendo uno sport seguito anche in Eurovisione. Come detto, essendo una competizione complessa poiché attraversa tutto lo stivale da Nord a Sud, necessita a sua volta di avere una macchina organizzativa vasta e particolare dove, la stragrande maggioranza dei cittadini non sanno che per la perfetta esecuzione dell’evento sportivo vengono impiegati centinaia di uomini e donne delle forze dell’ordine, gli stessi che in silenzio e con professionalità garantiscono l’ordine e la sicurezza dei cittadini, dei corridori e di tutto il personale organizzativo. Non solo spesso rimangono dietro le quinte ma capita anche di ricevere viveri o pasti paragonabili a quelli del terzo mondo, come è accaduto il 12 Maggio a Faenza. Stiamo narrando fatti accaduti nella quinta tappa del Giro d’Italia che percorreva interamente la via Emilia, da Modena a Cattolica, attraversando molti Comuni, tra i quali quello di Faenza. Per l’occasione la Questura di Ravenna disponeva già dalle prime ore del mattino l’impiego di numerosi uomini in divisa, tra Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale e tale dispositivo doveva rimanere in piedi fino al termine del passaggio dei corridori.
Gli uomini dell’Arma impiegati appartenenti alla Compagnia di Faenza, prima di recarsi sulla postazione designata, sono venuti a conoscenza che avrebbero pranzato a sacco. Ebbene sì, avete letto bene, ai colleghi che hanno effettuato quel servizio del 12 Maggio u.s. è stato consegnato un sacchetto in plastica con all’interno due bottigliette di acqua da 500 cl, mentre in un altro sacchetto vi erano tre panini di piccole dimensioni farciti con affettato vario, avvolti con pellicola alimentare trasparente ed una banana. Con non poco stupore gli uomini dell’Arma a testa bassa ed in silenti hanno intrapreso il servizio, ma lo stesso silenzio tra quegli uomini e donne è durato poco. Quel malcontento incominciava ad emergere quando sono venuti a conoscenza che per lo stesso servizio, i colleghi della P.S. dovevano ricevere un trattamento alimentare diverso, più comodo e soprattutto di qualità, essendo stato consegnato in loco, caldo
e composto da un primo, un secondo e un contorno.
Altresì gli stessi non solo hanno dovuto consumare il cibo sul posto e in maniera del tutto di fortuna ma tra l’altro, non sono stati avvisati preventivamente del pasto che gli sarebbe stato consegnato e né quantomeno hanno avuto la possibilità di scegliere un’altra pietanza, senza che venisse “minimamente” curata l’eventualità di allergie/intolleranze alimentari ai polifosfati E452 (presenti negli insaccati), celiachia o altro. Ci rendiamo perfettamente conto che appare anche superfluo argomentare l’accaduto poiché basta vedere le foto del rancio per notare la fattezza, il confezionamento del tutto artigianale e di fortuna dei panini, oltre a considerare la precarietà dello stato di conservazione degli stessi, esposti alla proliferazione di batteri, essendo gli stessi rimasti ore allocati all’interno del mezzo di servizio. Appare doveroso ed importante quindi analizzare la disparità di trattamento tra le diverse forze di Polizia, che svolgono lo stesso servizio, “disparità” che purtroppo risalta in maniera inequivocabile la superflua gestione della Scala Gerarchica dell’Arma dei Carabinieri e la poca attenzione che mette per il benessere dei suoi uomini, la stessa Dirigenza che però è altrettanto rigorosa e inflessibile su tematiche di minor interesse, ma di rilievo ai fini statistici o di visibilità.
E’ inaccettabile che nel 2021, a causa della superficialità di chi dispone il servizio, i nostri Carabinieri debbano ricevere un trattamento simile. Per tali motivi la Scala Gerarchica centrale dovrebbe effettuare accertamenti volti a verificare quali siano stati motivi e ragioni per questa “disparità” ed intervenire energicamente affinché analoghe circostanze non avvengano mai più.
SIM CARABINIERI
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