Il Ministro Crosetto dà una svolta ai sindacati militari
ROMA – Si è tenuto questo pomeriggio, presso l’aula Andreatta del Centro Alti Studi della Difesa , l’incontro voluto dal Ministro Crosetto con i rappresentanti dell’Associazioni militari a carattere sindacale iscritti all’albo, i più rappresentativi dei quali hanno inviato una lettera congiunta per rappresentare “le questioni economiche e diritto che interessano il personale in uniforme“.
Il Ministro della Difesa annuncia che nel mese di dicembre sarà misurata la rappresentatività dei Sindacati Militari per il successivo accesso alla contrattazione, che sarà gioco forza delle associazioni professionali a carattere militare. Inoltre, in attesa dei regolamenti attuativi che vedranno la luce a breve, darà disposizioni a PERSOMIL al fine di concedere una licenza straordinaria per le attività sindacali.
Di seguito riportiamo l’intervento in aula del Segretario Generale Nazionale SIM Carabinieri, Antonio Serpi
“Buonasera Signor Ministro,
sono il Segretario Generale del SIM Carabinieri Antonio Serpi e desidero esprimerle, per l’opportunità di essere qui oggi, la mia riconoscenza e quella degli 8000 Carabinieri di ogni grado e delle loro famiglie che hanno creduto e credono nel nostro progetto sindacale. È un grazie, il nostro, grande quanto stupefatto e amaro, perché mai avremmo potuto immaginare, da uomini di legge e dello Stato, che per arrivare a questo incontro con il vertice della Difesa, a partire dal giorno del riconoscimento da parte della Repubblica Italiana del diritto sindacale anche per i militari, ci sarebbe voluto più tempo di quello che ci vorrebbe – iniziando nella stessa data – a varare una nuova portaerei della Marina Militare. Ecco perché le sono e le siamo grati, perché crediamo che Lei lo abbia fortemente voluto questo incontro, a dispetto immaginiamo di tante sorde resistenze, le stesse che anche il sindacato ha dovuto constatare prima e subire poi, in una condizione di assenza di un reale dialogo con i vertici militari della Difesa e questo dal primo giorno ad oggi. Ma mi consenta ancora un cenno su di noi, su chi siamo e cosa desideriamo Signor Ministro. Noi siamo il primo e più popoloso sindacato militare e lo siamo dell’Arma dei Carabinieri, la Benemerita. Noi amiamo profondamente la nostra Istituzione e la sua natura militare e vorremo affrontare – prima ancora degli aspetti sindacali urgenti, intendo riferirmi nello specifico all’argomento della fragilità pensionistica e a quello della necessità di garanzie funzionali per i Carabinieri in servizio sul territorio, vorremmo risolvere appunto temi altrettanto impellenti poiché aventi carattere fortemente identitario per noi Carabinieri.
Vengo al dunque: è necessario ripensare la legge 121 del 1981, che sempre più nell’applicazione recente, sopportata dai vertici e subita dagli operatori, ha visto i Carabinieri essere direttamente comandati da questori, funzionari e anche da semplici sovrintendenti – tanto nei servizi di ordine pubblico quanto addirittura in quelli di pubblica sicurezza o controllo del territorio. È qualcosa che non possiamo più consentire per non rischiare di perdere definitivamente ogni dignità.
Per far questo bisognerà – contestualmente all’avvio dell’iter per la modifica della norma – pensare e formare una nuova generazione di Ufficiali: Comandanti che comandino realmente e che non si limitino a pensare alle loro carriere costruite su dannosi e dispendiosi trasferimenti che, per alcuni sono vani sacrifici per sé e per la propria famiglia e per altri appaiano più come un tour pianificato per una star di successo in concerto.
I Carabinieri hanno diritto e necessitano di comandati presenti sul territorio e preparati nella materia specifica che i Carabinieri si affrontano durante il servizio. Va poi ristabilita la corretta posizione dell’Arma negli schieramenti cerimoniali interforze, dove per una prassi immotivata all’indomani della riforma che ha innalzato il rango ordinativo dell’Arma a Forza Armata, i Carabinieri sono stati relegati all’ultima posizione tra le forze armate e alla seconda tra le forze di polizia.
Tutto è avvenuto nel silenzio di chi avrebbe dovuto opporsi e oggi è sempre più una sofferenza per chi come noi ha qualche anno di troppo, rassegnarsi e dimenticare questa specifica prerogativa che era il frutto coerente della nostra storia militare.
Le ragioni di quanto affermo – Signor Ministro – sono mirabilmente compendiate in un sintetico disegno di legge più volte negli anni presentato – ma mai discusso – dal compianto Presidente emerito Francesco Cossiga.
Riportare al loro posto i Carabinieri vuole anche e soprattutto dire rispettare la storia militare d’Italia.
Grazie Signor Ministro, grazie di cuore e spero sinceramente di poter tornare a discutere – sul piano tecnico – con Lei e con i suoi collaborato gli argomenti oggi solo accennati.”
Antonio Serpi
Segretario Generale Nazionale
Giuseppe Bonadonna
Presidente
SIM CARABINIERI
LETTERA CONGIUNTA DEI SINDACATI MILITARI AL MINISTRO CROSETTO