Il buono pasto non “esiste” ?
Cari Colleghi siamo lieti di annunciarvi che il buono pasto nell’Arma dei Carabinieri esiste, esiste eccome, l’unica differenza rispetto alle altre amministrazioni è quella che il carabiniere se lo paga da solo.
Alla fine cosa saranno mai 5/8 euro al giorno distratti dal proprio stipendio per consumare un pasto e continuare a lavorare ?
Ci risiamo, diranno nei palazzi dove il problema non ce l’hanno, o perché vanno in mensa sotto l’ufficio o perché vanno a casa sopra l’ufficio. Cosa ben diversa la consumazione del pasto per i poveri mortali, soprattutto per quelli che pur di avere un pasto dignitoso devono farsi anche diversi chilometri, magari in mezzo al traffico nell’ora di punta, pur di pranzare o cenare.
Allora cosa fanno parecchi colleghi coscienziosi pur di non allontanarsi dalle postazioni di lavoro per almeno un’ora/un’ora e mezza, rimangono nei pressi degli uffici e consumano i pasti a loro spese riducendo anche i tempi di assenza dal posto di servizio. Per cui non solo fanno risparmiare l’amministrazione della somma di un pasto e un’ora di straordinario, senza contare carburante e mezzo in movimento, ma ci rimettono di tasca propria.
Succede anche che due addetti alla stessa segreteria di un sostituto procuratore, uno carabiniere e l’altro poliziotto, si ritrovino nella condizione che il carabiniere si reca presso la mensa della polizia poco distante a consumare il pasto, mentre il poliziotto usufruisce del buono pasto e rimane in ufficio.
Ed è inutile continuare a dire che in mensa si favorisce l’ aggregazione, non è affatto vero se non ci si riferisce ai piccoli reparti con il punto cottura o alle mense in sede di reparto, dove il personale a piedi raggiunge il “cibo“.
Mense che spesso non offrono pasti dignitosi gestite da aziende che, notoriamente, sono state coinvolte in fatti giudiziari proprio per l’aggiudicazione degli appalti.
Ed inoltre, quanto costa in termini di impegno la gestione delle mense tra carabinieri addetti, costo dei locali e delle attrezzature ?
Il SIM Carabinieri non alludera’ mai ad alcunché, perché certi malcostumi non fanno parte della nostra “famiglia”, però non si fermerà nel portare avanti le istanze dei colleghi sino a quando non verrà sdoganata questa immotivata, dispendiosa e non remunerativa avversione al buono pasto. E se qualcuno, negli anni scorsi, ha abusato dello strumento dovrà essere perseguito dalla scala gerarchica, allorquando si rendesse conto di abusi nella richiesta del buono pasto stesso.
Basta, basta e basta! Dobbiamo progredire e non rimanere ancorati a logiche retrograde e snervanti per l’umore dei Carabinieri, ai quali ogni giorno si chiede solo e sempre di più a discapito della loro salute, forse nella errata convinzione, e ci dispiace dirlo, che una semplice circolare sul loro benessere possa essere la soluzione definitiva.
SIM CARABINIERI
Segreteria provinciale di Catania