“Hanno fatto il loro dovere”
“Hanno fatto il loro dovere”. Deve essere questo il pensiero dei Comandanti della Compagnia di Vimercate riguardo al comportamento di due graduati dipendenti.
Un comportamento che tanto normale e ordinario non è: salvare una vita umana.
Accade infatti, lo scorso 12 aprile, che due graduati della Stazione di Bernareggio, nel corso del loro servizio di perlustrazione, incrocino per strada una donna molto agitata che spingeva un passeggino.
All’interno c’era una bimba di 8 mesi che aveva ingerito un corpo estraneo e la madre stava cercando di portarla in ospedale.
I due militari, senza perdere tempo, visto il colorito cianotico della bimba, le hanno praticato la manovra di heimlich e l’hanno poi trasportata in pochi istanti al vicino pronto soccorso di Vimercate.
Un intervento tempestivo e risolutivo che ha raccolto il plauso dei medici, l’attenzione della stampa locale e la gratitudine di una madre che ha rischiato di perdere il suo bene più prezioso.
“Hanno fatto il loro dovere”. Non possono aver pensato nulla di diverso i superiori dei due graduati perché non possiamo spiegarci altrimenti la successiva non curanza riguardo all’evento.
Il Comando Generale ha diramato delle chiarissime linee guida rispetto alla segnalazione di questi episodi.
In particolare, quando si parla di interventi di soccorso a favore di persone in stato di bisogno, si dice di tener conto di:
– azione svolta nel corso, ovvero al di fuori, del servizio d’istituto (qui ci siamo);
– rischio al quale il militare è stato soggetto (hanno praticato la manovra di heimlich che non viene insegnata nelle scuole dell’Arma e richiede una notevole assunzione di responsabilità in capo al soccorritore);
– abnegazione e coraggio dimostrato per il superamento delle difficoltà (come sopra);
– particolari iniziative adottate e originalità delle soluzioni individuate;
– prestigio che ne è derivato per l’Istituzione (a seguito di apprezzamenti da parte di Autorità e/o dell’opinione pubblica).
Come mai l’episodio non è stato segnalato adeguatamente? Questa segreteria regionale delusa e basita, perché l’eroico e generoso gesto di questi militari non è stato oggetto di una proposta di ricompensa da parte della scala gerarchica?
“Se non ci fossero stati loro probabilmente saremmo qui a raccontare un’altra storia. Li ringraziamo e li abbracciamo”
Non si opera per ottenere ricompense ma per grande senso di responsabilità e l’intimo convincimento dell’importanza del proprio servizio.
Lo sappiamo, accade quotidianamente, ma non è tollerabile l’insensibilità dei superiori che, invece, in caso anche di lievi mancanze, non lesinano esemplari azioni disciplinari.
Noi vogliamo ringraziare di cuore questi colleghi che, con coraggio e naturalezza, hanno dimostrato ancora una volta che l’Arma dei Carabinieri è sempre vicina alla popolazione, in prima fila sulle strade.
Grazie per aver salvato quella bambina assumendovi una grande responsabilità.
Dispiace per la manifesta insensibilità dei Comandanti, un’altra occasione persa per dimostrare reale vicinanza al personale e valorizzazione dei comportamenti più virtuosi.
Pazienza, noi Carabinieri continuiamo a fare il “nostro dovere” per la strada.
La gente sa, la gente ci vuole bene.
Ci basta questo.
SIM CARABINIERI
Segreteria Regionale Lombardia