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Emergenza #Covid19: infermerie nel caos

Roma – L’emergenza Covid-19 continua a mettere in subbuglio tutto il Servizio Sanitario Nazionale e purtroppo anche l’Arma dei Carabinieri. A questo si aggiungono le scelte scellerate di chi anziché snellire le procedure, in barba anche alle tutele sanitarie, continua a burocratizzarle.
Ormai sono settimane che le infermerie dell’Arma sono intasate da militari che non avrebbero alcun motivo di presentarsi fisicamente ad esibire un documento che ne attesta l’estraneità assoluta dal virus. Carabinieri che dopo un periodo di isolamento, solo per avere avuto contatti con positivi al coronavirus, devono necessariamente presentarsi fisicamente in infermeria per esibire la documentazione. Documentazione che potrebbe essere tranquillamente esibita ai reparti di appartenenza, anche perché basterebbe una dichiarazione del militare, il certificato medico del medico curante o dell’ USCA, ed un eventuale tampone negativi.
Spese di viaggio inutili, assembramenti poderosi presso le infermerie, alle volte anche 50/60 persone in attesa, tra le quali anche positivi che si presentano al 21°giorno perché così è previsto.
MA DI COSA STIAMO PARLANDO ?  QUALCUNO VUOLE CAPIRLO, Sì O NO, CHE DOVREBBERO PRESENTARSI SOLO I POSITIVI NEGATIVIZZATI, PER ESSERE SOTTOPOSTI A VISITA DI IDONEITÀ PER IL SERVIZIO INCONDIZIONATO?
Il SIM Carabinieri, che già nei giorni scorsi con altro comunicato aveva sollevato la problematica, auspica che chi di competenza, una volta per tutte, risolva il problema evitando che continui ad accadere quanto lamentato.

 

SIM CARABINIERI  #maipiùsoli
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