Dove è finita l’umanità?
Impazza sul web e su tutti i social il video di un carabiniere, in uniforme, in evidente stato confusionale, il quale farfuglia qualcosa con alcuni civili fermi sul ciglio della strada. È evidente che non stia bene ed abbia bisogno di un aiuto sanitario. Quello che fa male è vedere un collega in uniforme – che non è in grado in quel momento di spiegare, giustificare e difendersi – che viene dato in pasto ai leoni da tastiera, ai commenti del “paparazzo” di turno, che lo deride anziché soccorrerlo, umiliandolo gratuitamente anziché sostenerlo. Il Carabiniere non era in servizio e non era a bordo di una autoradio! È un uomo che va solo aiutato, sebbene in uniforme, come migliaia di uomini e donne, fratelli e sorelle che ogni giorno ricevono sostegno e aiuto dai Carabinieri. Occorre dare l’esempio, occorre essere sempre ineccepibili soprattutto in uniforme, su questo non vi è alcun dubbio, e sappiamo benissimo, grazie al cielo, che la grande famiglia dell’Arma provvederà comunque a dargli il sostegno necessario.
Non possiamo, tuttavia, esimerci dal segnalare come la richiesta di intervento di altre forze di polizia invece, ad esempio, di un’ambulanza, sia correlata ad una esigenza – per nulla celata – di pura vendetta e rivalsa verso il “Carabiniere“, piuttosto che di umana assistenza e di soccorso a chi ha bisogno prontamente di assistenza. Non è stato visto un uomo, benché in uniforme, che ha bisogno di aiuto, ma ci si è limitati a dare sfogo alla cattiveria umana che spinge a pensare e a dire: “voi ci levate le patenti e adesso io chiamo la polizia”. Dove è finita l’umanità?
Al ligio cittadino che con grande solerzia si è premurato di riprendere la scena commentando sprezzantemente in sottofondo, ci permettiamo soltanto di ricordare che “ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre”, come diceva Platone, ma non proveremo nemmeno a spiegargli chi fosse.
Invece di girare un video da dare in pasto ad una platea social assetata di improbabili scoop, avrebbe fatto bene a pensare di soccorrere “l’essere umano” in evidente difficoltà, magari allertando i soccorsi e lasciando a chi di dovere il compito di occuparsi delle eventuali violazioni normative. Deridere una persona indifesa e bisognosa e, soprattutto, diffondere il video contro la sua autorizzazione, oltre ad essere un reato che ci auguriamo sarà perseguito, è un atto vile e meschino che non fa di costui un uomo migliore.
Solidarietà al collega, persona ligia, grande ed instancabile lavoratore, così come indicato dalle persone che quotidianamente con lui collaborano e che lo conoscono.
Caro Collega, che tu possa presto superare questo brutto momento con l’affetto dei tuoi cari e la vicinanza della grande famiglia dell’Arma.
SIM CARABINIERI
Segreteria Nazionale