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Dolore nell’Arma per l’ennesimo suicidio

Attoniti, sgomenti, ci stringiamo attorno ai familiari del collega, Appuntato dell’Arma in servizio alla Stazione Carabinieri di Chignolo Po’, in provincia di Pavia, che oggi ha deciso di interrompere la propria esistenza.

Come sindacato abbiamo scritto tante, troppe volte su questo tragico problema che attanaglia il personale in uniforme, nel totale silenzio generale: 72 suicidi nel 2022; 52 nel 2021 e 51 nel 2020. Numeri da brivido che dovrebbero far riflettere più di qualcuno.

In questi primi mesi del 2023 sono stati già registrati numerosi suicidi, sia nei carabinieri anche nelle altre forze di polizia e forze armate.

Il male di vivere ha mille sfaccettature, mille motivazioni. Questo è il momento del rispetto, per i familiari, per i colleghi tutti, soprattutto quando ancora non si conoscono le cause, le modalità e le motivazioni.

L’unica cosa che invece non occorre fare, è il silenzio sulle cause, sulla solitudine e sui gesti spesso annunciati e passati nella totale indifferenza. Come sindacato teniamo e terremo sempre alta l’attenzione verso un disagio dalle proporzioni spaventose che riguarda uomini e donne in uniforme che, troppo spesso, decidono di porre fine alla loro vita.

Inspiegabilmente? In modo imprevedibile?

Occorre affrontare realmente il problema per creare un VERA rete di sostegno, al di là della mera istituzione di uffici e servizi di assistenza psicologica, dai quali troppo spesso si fugge per paura di ritorsioni professionali ed economiche. Tanto è stato fatto ma non bastano mille circolari: occorre andare oltre intervenendo al minimo campanello d’allarme, spesso preludio di un malessere che, anche quando non porta ad insani gesti, provoca danni irreparabili alla stabilità mentale, nonché alle famiglie che vivono i nostri stessi disagi.

Il nostro è un grido di aiuto. Fermiamo questa mattanza!

 

SIM CARABINIERI

Segreteria Nazionale

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