22 Ottobre 2024
NewsSalute e benessere

DEPRESSIONE POST PARTUM: CAMPANELLI D’ALLARME E CONSEGUENZE

Nell’ultimo periodo, gli eventi di cronaca quotidiana hanno posto l’accento sulla depressione post-partum e sull’infanticidio ad essa associato. Ci è sembrato opportuno, pertanto, proporre una riflessione su questo fenomeno e sulle problematiche che ne possono derivare.

Che cosa è la depressione post-partum?

L’utilizzo del concetto di “depressione post-partum” riflette, secondo Brockington (2004), un riconoscimento a livello sociale dell’elevata frequenza di disturbi mentali che una madre può sviluppare in questa fase particolare della sua vita. L’uso corrente della suddetta terminologia, fa riferimento ad una vasta gamma di sintomatologie depressive e di disturbi mentali. Più nello specifico, si tratta di un disturbo depressivo non psicotico, che esordisce dopo circa quattro/sei settimane dal parto, con variazioni di durata e gravità, compromettendo il funzionamento della donna.

Campanelli d’allarme della depressione post-partum

Tra i sintomi è possibile trovare: sentimenti d’inadeguatezza, incompetenza, disturbi del sonno e dell’appetito, ipersensibilità, ansia, disperazione, riduzione del desiderio sessuale, talvolta pensieri di suicidio, episodi di collera, sentimenti di vergogna per la tendenza a trascurare sé e il bambino (Nonacs 2005). Nei casi più gravi, le madri sviluppano un’ossessione per il proprio figlio, arrivando a stati di psicosi puerperale che includono allucinazioni, irritabilità ed euforia e anomale credenze sul parto che si traducono in anomale sensazioni di persecuzione da parte dal bambino, sino ad arrivare a sviluppare idee d’ infanticidio.

Conseguenze del disordine mentale e possibili interventi 

Iniziamo a considerare i rischi per la madre. La depressione post-partum può peggiorare eventuali problemi di salute mentale preesistenti, come l’ansia o il disturbo bipolare, rendendo la gestione della vita quotidiana ancora più difficile. Le madri colpite possono sentirsi sopraffatte ed avere una qualità della vita compromessa. Le relazioni sociali e quelle con il partner possono risentirne, portando a un isolamento che aggrava ulteriormente la condizione. Le conseguenze della depressione post-partum non si limitano alla madre; anche il bambino ne risente. Un legame sicuro tra madre e figlio è essenziale per lo sviluppo emotivo e psicologico del bambino. Tuttavia, quando la madre è depressa, può avere difficoltà a stabilire questo attaccamento, con potenziali ripercussioni sullo sviluppo del piccolo. I bambini di madri depresse possono mostrare ritardi nello sviluppo emotivo e cognitivo e possono essere più suscettibili a problemi comportamentali nel corso degli anni. Inoltre, la salute fisica del bambino può essere compromessa, con maggiori probabilità di sviluppare disturbi di vario genere. In questo contesto, il supporto diventa fondamentale. È essenziale che le madri ricevano aiuto psicologico e supporto sociale. Interventi tempestivi, che includono la terapia e il supporto da parte della famiglia e degli amici, possono migliorare significativamente gli esiti sia per la madre che per il bambino. Creare un ambiente di sostegno e comprensione è cruciale per affrontare la depressione post-partum e per favorire una relazione sana e positiva tra madre e figlio.

L’infanticidio e le categorie esistenti

L’infanticidio è un reato che consiste nell’uccisione di un neonato o di un bambino molto piccolo, generalmente viene messo in atto da parte di un genitore o di chi ha una responsabilità di cura nei suoi confronti. Questa pratica è spesso collegata a fattori psicosociali, economici e culturali e può manifestarsi in diverse forme. Tra le categorie d’infanticidio troviamo: l’infanticidio volontario, quell’atto intenzionale di uccidere un bambino, dove l’autore agisce con piena consapevolezza delle proprie azioni; infanticidio in stato di incoscienza, associato a situazioni di stress psichico, depressione o alterazione dello stato mentale, in cui l’autore potrebbe non rendersi conto di ciò che sta facendo o della gravità dell’atto; infanticidio per motivi culturali o sociali; infanticidio per motivi economici, in situazioni di povertà estrema; infine, l’infanticidio neonatale, il quale si riferisce specificamente all’uccisione di neonati, generalmente entro il primo mese di vita.

 

Per qualsiasi informazione in merito potete contattare il Dipartimento Salute e Benessere del SIM, chiamando al numero 3331829832 o scrivendo all’e-mail psicologiamilitare@simcarabinieri.cc

 

SIM CARABINIERI

Dipartimento salute e benessere

Responsabile Prof.ssa Laura Seragusa

Annarita Marzulli – Caterina Principe – Francesco Iodice – Federico Sanità – Valentina Nardella

 #maipiùsoli

 

Bibliografia

D’Agati, S., Teodoro, M. C., Tomaselli, T., Barbera, N., D’Agati, A., & Zarbo, G. (2011). Depressione post-partum: valutazione clinica e medico-legale. Giornale italiano di ostetricia e ginecologia, 33(1), 24-29.

Brockington I., (2004). Postpartum psychiatric disorders. Lancet, 363, 303-310

 

Rispondi