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DECRETO AIUTI, MA A CHI?

ROMA – Vogliamo ringraziare pubblicamente i Senatori Luciano D’Alfonso del PD, e Marco Perosino di Forza Italia, rispettivamente Presidente e Membro della 6° Commissione permanente Finanze e Tesoro del Senato, quali firmatari dell’emendamento art.41 bis che, a sorpresa, è stato inserito ed approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato all’interno del Decreto Aiuti bis. Li ringraziamo perché finalmente abbiamo capito chi stima l’Arma dei Carabinieri, quella composta da migliaia di uomini e donne che quotidianamente prestano servizio per lo Stato e che non beneficeranno di quanto disposto nell’emendamento di un governo dimissionario, a pochi giorni dalla fine della legislatura.

Ci ricorderemo di chi, in un momento storico in cui il carburante ha ormai stabilmente sforato i 2 euro a litro alla pompa, i prezzi del gas e delle materie prime sono alle stelle, in cui si prospettano un autunno e inverno da rabbrividire, in cui il potere di acquisto delle famiglie è ai minimi storici, con un correttivo in extremis “infilato” con abile mossa nel DL Aiuti bis, permette di superare il tetto massimo dei 240 mila euro annui per i vertici della pubblica amministrazione.
In pratica, di questo provvedimento beneficeranno i vertici delle Forze Armate e dei ministeri, e tutti i segretari generali di Presidenza del Consiglio.

Non è bastata la “dirigentalizzazione”, concedeteci il termine, di cui più volte abbiamo parlato costituita da un esercito di dirigenti mentre le stazioni carabinieri restano inesorabilmente sottorganico, con militari che si adeguano a qualsiasi mansione ad ogni ora del giorno e della notte, per milleseicento euro mensili. Purtroppo, chi vive nell’olimpo non ha idea di come si viva sulla terra! Evidentemente non bastava uno stipendio di duecentoquarantamila euro, con autista, alloggio di servizio e benefits, senza quei costi aggiuntivi che il carabiniere generico medio si trova invece ad affrontare, spesso a migliaia di chilometri da casa, con lo stesso stipendio di oltre vent’anni fa ma con un potere d’acquisto neanche lontanamente paragonabile. Il divario che continua a crearsi tra le classi sociali è sempre più ampio ed evidente: i ricchi sono sempre più ricchi e godono di maggiori benefici mentre ai sudditi non restano che le briciole.

Ci saremmo augurati che i Senatori D’Alfonso e Perosino producessero un provvedimento volto agli adeguamenti degli straordinari, a quelli pensionistici e stipendiali, all’introduzione della previdenza complementare che dolosamente e pervicacemente ci viene negata, e non di ulteriori “aiuti” a chi da “sazio, non crede a chi è digiuno”.
Non bastava la presa in giro del bonus di duecento euro, artatamente studiato per essere elargito ad una piccolissima base e spacciato come aiuto, in un ignobile spot politico a scapito di chi ne avrebbe avuto realmente necessità.
Ora dobbiamo digerire anche questa riformulazione del trattamento accessorio verso i soliti “pochi eletti”.

Nel mentre, assistiamo impotenti al susseguirsi di smentite a destra e a manca sulla paternità di tale emendamento, pratiche di disconoscimento di atti o immobili non nuove a tanti esponenti politici che si sono susseguiti in questi anni, e di chi lo ha votato senza nemmeno leggerlo.
Tutto ciò ci appare oltraggioso per le migliaia di Carabinieri che come SIM Carabinieri rappresentiamo e ci auguriamo che il Presidente del Consiglio si adoperi quanto prima per bloccare l’emendamento in questione.

SIM CARABINIERI
Segreteria Nazionale

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