#Covid19. La politica “casta”.
I vertici delle FF.AA. preoccupati, sì, ma per sé stessi !
Roma – Assolutamente inopportuno quanto accaduto ieri 26 marzo 2020 in Commissione Difesa Senato durante la trattazione del disegno di legge n.1766 dove, tra i pareri posti alla valutazione del Governo, si legge….” valuti il Governo, in conformità con quanto previsto in situazioni analoghe per le altre amministrazioni dello Stato, di garantire forme di tutela, in sede civile e penale, nei confronti dei responsabili delle strutture delle Forze armate (compresa l’Arma dei carabinieri), limitando la loro responsabilità qualora questi abbiano assolto agli obblighi di informazione del personale sui rischi di contaminazione da agenti virali, e gli ordini emanati siano conformi alle indicazioni fornite dalle autorità sanitarie”.
Quanto accaduto ha destato grande sdegno nella comunità militare “tutta”: i commenti si susseguono tumultuosi ed il tutto appare purtroppo ampiamente giustificato. Infatti in una grave emergenza nazionale ci si pone il problema di una tutela giuridica dei vertici delle FF.AA., quasi a pensare ad una garanzia di tutela che appare come una sorta di reazione alle notizie ANSA del 26 Marzo – dove la Procura di Torino ha aperto una inchiesta sulla carenza di dispositivi di protezione individuale per medici e infermieri. Come anticipato sulle pagine locali di alcuni quotidiani, si tratta al momento di una inchiesta conoscitiva.
Senza ombra di dubbio, quindi, conoscere ed osservare le prescrizioni a tutela della salute e della sicurezza sul lavoro migliora la professionalità̀ di quanti sono chiamati a garantire legalità̀ e sicurezza al territorio, perché la vera particolarità degli operatori della sicurezza sta proprio nella perfetta coincidenza tra l’operare in sicurezza e l’essere efficaci.
Pur essendo vero che le regolamentazioni speciali definiscono le effettive particolari esigenze connesse al servizio espletato o alle peculiarità̀ organizzative delle Forze Armate e di Polizia, resta valida la normativa generale per tutto ciò che non è compreso nei regolamenti e per quanto è escluso dal loro campo di azione, come le responsabilità̀ e le sanzioni, previste per le violazioni alle prescrizioni.
Pertanto i Regolamenti possono definire i contenuti degli adempimenti previsti dalla normativa generale, ma non possono escluderli né eliminare le responsabilità̀ previste per le singole figure giuridiche, come Datore di Lavoro, Dirigente, Preposto e Lavoratore.
Forse sarebbe il caso di dare una copertura assicurativa adeguata al ruolo che si svolge e che comporta determinati rischi professionali derivanti da situazioni emergenziali.
Le FF.AA. e le FF.PP. soffrono ancora oggi, a distanza di parecchi giorni dall’inizio della pandemia Covid 19-Coronavirus, di carenze molto gravi ed evidenti, che saranno oggetto di valutazione futura, circa le misure poste in atto nella tutela degli operatori impiegati nel contrasto della pandemia.
Mancano ancora le mascherine, non vengono eseguiti i tamponi e, soprattutto, non è stato ancora reso possibile l’utilizzo assoluto su tutto il territorio nazionale della tuta da O.P., molto più pratica e di rapida sanificazione.
Alla fine di questa brutta storia conteremo i caduti e se emergeranno responsabilità ci saranno gli organi preposti a decidere chi e se dovrà pagare assumendone le responsabilità.
Ecco perché, senza alcuna remora, tutta la dirigenza del SIM Carabinieri, compatta più di sempre, condanna fermamente il punto 3) del parere in questione e chiede al Parlamento di rigettare, senza riserve, una decisione che potrebbe aprire, per la prima volta nella storia della Repubblica, un varco a quelle immunità che da sempre sono state oggetto di disuguaglianza sociale.
Ci auguriamo di non dover più assistere ad eventi simili, la cui importanza sul morale dei “guerrieri di strada” è di importanza vitale e strategica.
Venite sulla strada, fatevi vedere, metteteci la faccia, parlate anche se bisogna ammettere che ci sono delle difficoltà. La guerra si combatte tutti insieme, non a colpi di “pareri” in commissione difesa.
SIM CARABINIERI
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