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Comunicato stampa: “Situazione Critica per i Vincitori del Concorso Vicebrigadieri dell’Arma dei Carabinieri”

Alla fine capiremo……

La situazione attuale riguardante i vincitori del concorso Vicebrigadieri dell’Arma dei Carabinieri del 6° corso di formazione riservato ad appuntati e scelti carabinieri solleva gravi preoccupazioni e delusioni. Quando il bando non è chiaro, quando alcune posizioni specialistiche, e non, vanno in deroga, accade che i vincitori si trovano ora ad affrontare la difficile decisione di rinunciare a causa della scarsa disponibilità di posti disponibili in quelle regioni o provincie. Allo stato attuale è quasi il 20%, destinato a salire, dei vincitori che si vede costretto a rinunciare così scalando ben 243 posizioni che saranno ricoperte, e non è detto, da ulteriori colleghi con meno requisiti iniziali, se disposti ad accettare la “transumanza”.

La questione sollevata pone l’attenzione sul futuro impiego dei vincitori, che risulta incerto sia dal punto di vista morale, economico e lavorativo. Questa situazione rischia di sminuire il valore del duro lavoro e dell’impegno dei partecipanti, molti dei quali sono al di sopra dei 45 anni e hanno famiglie da supportare che difficilmente accetteranno quanto accade. Un concorso che non tiene conto dei sacrifici, dei pregressi professionali, dei sogni e della giusta aspettativa di progredire quel minimo di carriera che avrebbe dovuto essere attribuita, automaticamente, come giusta aspettativa per chi nell’Arma ha contribuito a renderla un’istituzione diversa e più forte, dove anche l’ultimo anello rende in quel ruolo di più che in qualsiasi istituzione. Inoltre, ci fa “estremo piacere” che nell’allegato “C” Non compaiano rinunciatari della regione Lazio, sarà quel che sarà ma alla fine capiremmo pure questa, con la speranza che non ci siano le deroghe per i pochi.

È essenziale considerare l’esperienza e il servizio già prestato da personale con almeno 25 anni di servizio, che potrebbe essere impiegato in ruoli operativi in territori già noti, in quelle realtà dove non è facile vivere per nessuno, in quelle mansioni dove, per anni, hanno dimostrato essere eccellenze. Però no! il privilegio spetta ai pochi dove alla fin fine le eccezioni verranno fatte in barba alle rinunce, dove le interpretazioni di bandi, norme e circolari sono soggettive, dove si evidenzia la disparità tra regioni, dove il buon senso dei vari Comandanti è auspicabile ma non garantito.  Il SIM chiede al Comandante Generale possa affrontare quanto prima, con la serietà che lo contraddistingue, tale stortura, facendo una riflessione sulla sostenibilità di tale procedura che coinvolge numerosi carabinieri e numerosi iscritti del SIM Carabinieri, il più grande sindacato militare della Difesa, adottando quei provvedimenti risolutivi atti a garantire una dignità lavorativa, stabile e gratificante per i veri vincitori del concorso, senza costringerli a future rinunce, rendendo loro la dovuta giustizia.

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