Comunicato stampa SIMCC Emilia Romagna
Nell’ambito della campagna vaccinale anti-Covid-19 rivolta al personale del Comparto Difesa è capitato, talora, di assistere a quelle che sembrano delle “fughe in avanti” da parte di alcuni Comandanti i quali, anziché limitarsi a fare ciò che la legge gli impone e come del resto è loro dovere fare, hanno dato quasi l’impressione di essersi trasformati in novelle vestali ( sacerdotesse che nell’antica Roma tenevano sempre acceso il Sacro Fuoco) di questa normativa speciale e temporanea.
Quest’ ansia di dimostrarsi “più realisti del Re” genera, talvolta, situazioni surreali come in un recente caso, quando un iscritto del SIM Carabinieri è stato sospeso per inottemperanza all’obbligo vaccinale poiché, nella data in cui avrebbe dovuto vaccinarsi, non si è presentato all’hub.
Sospensione ingiusta in quanto, come ben noto al Comando, la mancata presentazione era dovuta a seguito di quarantena precauzionale, imposta dall’ASL dopo il contatto stretto con un collega risultato positivo e con il quale aveva prestato servizio nei giorni precedenti.
Il militare, non accettando tale ingiusta sospensione, si è rivolto alla Segreteria Regionale SIM Carabinieri Emilia Romagna, che l’ha coadiuvato predisponendo un ricorso gerarchico rivolto all’Autorità Superiore. Nel caso specifico al Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, trattandosi di militare dell’Arma effettivo ad un reparto di Polizia Militare di quella Forza Armata, trasmettendo il tutto per il tramite gerarchico così da consentire a quest’ultimo, data la platealità dell’errore, di porvi rimedio facendo uso della facoltà di revoca. Ma, nonostante l’evidente errore, quel Comando trasmetteva all’Organo di Vertice per le valutazioni di competenza, rinunciando al potere di annullamento del provvedimento in autotutela.
Fa piacere apprendere che quest’ultimo rileva, giustappunto, che le persone in quarantena subiscono una limitazione della libertà personale e dunque non possono lasciare il loro domicilio, salvo commettere un illecito, riconoscendo quindi che chi viene posto dall’ASL in isolamento domiciliare è giustificato per non essersi recato all’hub, il cui obbligo è differito a termine quarantena.
Spiace invece che, per vedere riconosciuto un diritto di assoluta evidenza (l’obbligo di isolamento domiciliare durante la quarantena, invero, è imposto dalla legge per salvaguardare la salute pubblica dalla diffusione del contagio da parte di soggetto sospetto di positività o riconosciuto positivo), sia stato necessario scomodare il massimo Vertice di altra Forza Armata, che pensiamo in questo triste periodo abbia ben altro a cui pensare. E rammarica ancor di più che, pur avendo quel Comando di Corpo la possibilità di definire la questione evitando il contenzioso in un ambito minore, non abbia ritenuto minimamente di prendere in esame che, talvolta, il personale dipendente possa anche aver ragione!
SIM CARABINIERI
Segreteria Regionale Emilia Romagna