Che dio ce la mandi buona – la magistratura – e non ci mandi l’atto dovuto.
Il SIM Carabinieri esprime solidarietà e auguri di pronta guarigione ai due colleghi che a Padova, nel pomeriggio di ieri, hanno messo a repentaglio la loro vita per evitare l’ennesimo femminicidio.
L’ira dell’aggressore, che era inizialmente diretta verso la donna, la ex compagna, è stata convogliata verso i suoi angeli in uniforme.
Un grazie va all’ufficiale che, incalzato dalla stampa, ha decisamente affermato che i militari hanno fatto il proprio dovere, con la speranza che non arrivi l’atto dovuto.
Le Centrali operative oramai sono ridotte al lumicino, dove oltre ad avere grossi problemi con l’oramai catastrofico, Numero Unico Europeo per le emergenze (NUE) 112, si vedono costrette a lavorare in condizioni che non garantiscono la celerità, lucidità e supporto esterno. Infatti, immaginare che due operatori, come accade in qualche regione, debbano monitorare 300 persone sottoposte al braccialetto, rispondere alle chiamate e contemporaneamente smistare e seguire gli interventi è una pazzia ma, purtroppo, è lo specchio dell’organizzazione sulla sicurezza che oggi vede più forze di polizia che operano completamente sbilanciate e naturalmente con il carico maggiore sulle spalle dei nostri carabinieri.
Il SIM Carabinieri chiede l’estensione del “TASER” per tutte gli operatori che stanno per strada, in primis per i Comandi Stazione che spesso e normalmente sono i primi ad intervenire nelle situazioni di criticità e non possono rischiare la propria vita nell’ attesa della pattuglia dedicata solo perché non hanno l’equipaggiamento idoneo.
Non si possono fare le “nozze con i fichi secchi”, bisogna anche saper dire di no! La nostra amministrazione non deve compiacere sempre tutti con un bel “sì” a costo del sacrifico degli “ultimi”, perché gli “ultimi”, ormai, sono arrivati!
SIM CARABINIERI
Segreteria Nazionale