Cena o merenda?
MESTRE – Nella giornata del 21 giugno scorso, una squadra del 4° Battaglione Carabinieri Veneto è stata inviata nel capoluogo lombardo per un servizio di sfratto. “Tutto normale!”, verrebbe da dire. Diciamo di sì, se non fosse per il fatto che i militari hanno dovuto cenare alle 17:00, praticamente all’ora della merenda.
Questi ultimi hanno iniziato il servizio alle ore 12:45, essendo dovuti partire dalla propria sede, distante oltre 200 km da quella di destinazione E, Dopo aver cenato alle cinque del pomeriggio, hanno terminato il servizio alle ore 01:00 del giorno seguente, restando senza mangiare per 8 ore.
La pubblicazione di riferimento (C-19) recita, al riguardo, le seguenti testuali parole: “L’orario della pausa è determinato dal comandante che dispone il servizio, il quale ha l’onere di organizzare le attività (e, se necessario, disporre sostituzioni) affinché risulti coerente con le ordinarie abitudini alimentari”.
Le 17:00 non sono e non possono essere di certo considerate l’ordinaria abitudine alimentare degli italiani; emerge quindi, ancora una volta, il deficit organizzativo di un delicato servizio di ordine e sicurezza pubblica, a discapito del benessere dei militari impiegati.
Questa purtroppo è una problematica affrontata diverse volte che potrebbe facilmente risolversi con l’attribuzione del buono pasto.
Si potrebbe portare l’esempio dei “cugini” della Polizia di Stato ai quali, quando si verificano servizi con questo tipo di criticità, viene attribuito il buono pasto già il giorno precedente. Ma, essendo a Milano, è più congruo portare l’esempio del III Reggimento Carabinieri “Lombardia”, ai quali pure, stando a quanto riferito, in tali casi viene attribuito il buono pasto.
Viene quindi da chiedersi: perché ai carabinieri del 4° Battaglione non solo non viene applicato lo stesso trattamento dei Reparti Mobili della Polizia di Stato ma, addirittura, nella sede di Milano, non vengono trattati allo stesso modo dei carabinieri del III Reggimento, ivi dislocato?
Si auspica, alla luce dei sacrifici che i militari della linea mobile affrontano quotidianamente, con turni spesso lunghissimi e mete distanti centinaia di chilometri, che simili situazioni non abbiano più a verificarsi.
SIM CARABINIERI
Segreteria Regionale Veneto