CASO MORI: LA PRESUNZIONE DI INNOCENZA VALE ANCHE PER GLI UOMINI IN DIVISA?
Appello del Segretario Generale Antonio Serpi al Governo per le garanzie funzionali
Roma – L’ex Generale Mario Mori è cittadino innocente. Lo era prima di tutti i processi a cui è stato sottoposto e lo è soprattutto dopo essere stato assolto. A stabilirlo prima ancora della Magistratura è lo stesso principio costituzionale di non colpevolezza. Questo il pensiero di SIM Carabinieri che al riguardo sottolinea l’assoluta rilevanza di tale principio in uno Stato di Diritto per qualsiasi cittadino e, per quanto qui importa, di uno tra i piu’ importanti servitori dello Stato che tale era e tale al momento rimane senza che un avviso di garanza possa in alcun modo scalfire ciò che l’ex Generale Mori ha rappresentato per l’Arma dei Carabinieri e per l’intero Stato Italiano nella lotta alla mafia. Per questi motivi il SIM Carabinieri, con l’assoluto rispetto per l’operato della magistratura, condivide la nota di vicinanza del Comando Generale dove peraltro non si rileva una guerra di classe ma una evidente attestazione di stima nei confronti di un collega che nell’arco della sua carriera ha contribuito all’esaltazione dell’immagine dell’Istituzione. L’auspicio è che la posizione di SIM Carabinieri sia anche quella di tutte le altre realtà sindacali in quanto la “tutela del personale” non può essere terreno di illogiche reazioni. Peraltro nessuna indignazione si è verificata quando l’allora Capo della Polizia Franco Gabrielli, nonostante la sentenza di condanna di primo grado (poi ribaltata in appello con l’assoluzione), espresse una netta vicinanza nei confronti dei propri uomini, a dimostrazione del pieno riconoscimento, dentro e fuori le Istituzioni, della presunzione di innocenza affermata dall’art. 27 della Costituzione. Così, al riguardo, il Segretario Generale Antonio Serpi “Come SIM Carabinieri, unitamente ad altre associazioni sindacali delle forze di Polizia, nel recente passato abbiano manifestato in piazza per chiedere le garanzie funzionali a favore degli operatori di Polizia che con il loro lavoro garantiscano sicurezza ai cittadini e alo stesso Stato. Per questi motivi, oggi, con forza ci rivolgiamo al Governo nel ribadire la necessità di norme legislative a favore degli operatori dello Stato sia in servizio che in pensione quando vengono chiamati a rispondere per fatti attinenti al servizio”
Roma 23 maggio 2024
IL SEGRETARIO GENERALE
Antonio Serpi