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Attività premiale: encomi ed elogi

Il SIM Carabinieri Friuli-Venezia Giulia, consapevole del rilievo dell’attività premiale in riferimento la motivazione del personale, evidenzia l’importanza, le ripercussioni circa l’abuso, l’errata attribuzione o addirittura la non presa in considerazione delle attività che portano lustro all’Arma con il sacrificio di chi giornalmente opera nel silenzio con conseguente danno morale, psicologico e materiale.

Contrariamente all’idea comune che le remunerazioni siano l’unico incentivo per le prestazioni sul campo, riteniamo che la gratificazione per il lavoro svolto sia altrettanto cruciale per mantenere alto lo spirito di Corpo all’interno delle istituzioni. Onorare con dedizione assoluta, nel proprio lavoro (che purtroppo è sentimento di pochi in tante amministrazioni), costituisce la risposta secolare che i carabinieri danno alle istituzioni e di riflesso alla sicurezza dei cittadini della nostra Italia. Riconoscere il valore del nostro personale, del loro impegno quotidiano e dei risultati ottenuti, è fondamentale per mantenere alta la motivazione.

Basta osservare le gratificazioni dei “cugini della polizia di Stato”, dove la promozione per meriti straordinari al grado superiore, rientra nella normalità del giusto riconoscimento. Inoltre, accade spesso che in operazioni congiunte, dove altri corpi vengono coinvolti marginalmente, l’attività premiale viene riconosciuta solamente a questi ultimi, mentre l’Arma non ritiene poter avanzare nessuna istanza o comunque un’attribuzione minore che svilisce l’operato dei nostri carabinieri, e non vengano a dire “lor signori” che la normativa è diversa la nostra è più restrittiva, perché allora dovremmo cambiarla per dare a “Cesare quel che è di Cesare”.

In tale contesto, si nota come talvolta, i riconoscimenti all’interno dell’Arma sembrino rispondere maggiormente a requisiti di adesione gerarchica, piuttosto che ai risultati conseguiti sul campo. Questa dinamica può avere un impatto negativo sulla morale del personale e sul clima lavorativo complessivo.

Inoltre, è assodato come l’attività premiante influisca nell’ambito del punteggio necessario per accedere a trasferimenti, interpellanze e concorsi e carriera. Questo aspetto spesso risulta particolarmente discriminante, quando l’attività premiante non è bilanciata, omogenea in campo nazionale e per tutte le forze di polizia, così influenzando negativamente la carriera.

Crediamo che l’ascolto delle motivazioni alla base di ogni riconoscimento possa aiutare a comprendere meglio le dinamiche in atto. In alcuni casi, sembra che aspetti superficiali, quali la consegna di calzini o sky-pass, abbiano assunto un peso sproporzionato rispetto ai risultati investigativi e alle operazioni sul campo, lasciando nell’ombra le imprese più significative.

Auspichiamo che il riconoscimento all’interno della nostra amministrazione venga rivolto verso chi, attraverso il proprio impegno e professionalità, abbia raggiunto risultati tangibili e positivi, così da imprimere il giusto stimolo riconoscendo a qualsiasi livello.

Il SIM Carabinieri Friuli-Venezia Giulia si impegna segnalare le storture, che spesso vedono la non proposizione quando nelle stesse sono assenti i vari Comandanti e presenti forzatamente quando la proposta abbraccia i vari livelli di Comando. La gratificazione sia basata sulle reali competenze e meriti, rafforzando così la motivazione del nostro personale e aumentando l’efficacia delle nostre operazioni. Inoltre, chiediamo come avviene in altri corpi di polizia, che le sigle sindacali partecipino alle commissioni di valutazione dell’attività premiale, istituendo apposita commissione a livello centrale, questo eliminerà gli squilibri, gli abusi, e le omissioni esistenti nell’Arma in tutte le categorie in particolare nelle categorie dove un encomio, elogio è determinante.

SIM CARABINIERI

Segreteria Nazionale

Segreteria Regionale Friuli-Venezia Giulia 

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