Artisti imbavagliati
LA FRUSTRAZIONE DEI PROFESSORI D’ORCHESTRA DELLA BANDA MUSICALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI.
La chiusura della ‘Prima’ alla Scala è stata accompagnata da una lunga standing ovation. Oltre agli applausi del pubblico, anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, fino alla premier Giorgia Meloni, passando per il presidente del Senato Ignazio La Russa oltre la prestigiosa presenza della Von Der Leyen che applaude e urla “Bravi”, deputando a loro i giusti onori.
Tutto bello ma, per quanto riguarda i musicisti dell’Arma, la realtà è altro. Questi unici, preziosi e emozionanti eventi, come ad esempio un’esibizione della Banda dell’Arma, possono aver luogo solamente perché esiste la «libertà d’arte», ovvero il diritto di manifestare il proprio pensiero attraverso una qualsiasi forma di espressione artistica, che si tratti di pittura, scultura, musica, cinema, teatro, letteratura, spesso oggetto di censure più o meno pesanti in passato, Il principio di libertà dell’arte e della scienza, posto dall’articolo 33 della Costituzione, implica che le stesse possono essere espresse da ogni individuo senza alcun condizionamento e senza limiti imposti dallo Stato, ma in base alle proprie scelte e alla propria sensibilità. Si tratta di un corollario della libertà di pensiero sancita dall’articolo 21 della Costituzione.
È da tanto tempo che questo Sindacato raccoglie le lamentele e le frustrazioni dei professori d’orchestra della Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri. Oggi, di fronte all’ennesima circolare che restringe, se non addirittura compromette definitivamente, le loro possibilità di esibirsi, non possiamo non accogliere il loro bisogno di dar voce alla loro situazione.
In primo luogo, va da sé che i professori d’orchestra della Banda siano tutti musicisti di elevatissima professionalità, tutti diplomati in conservatorio e tutti dotati di un curriculum di eccellenza. Assunti attraverso un concorso pubblico per titoli ed esami, in sede di selezione vengono valutati anche per gli incarichi professionali avuti nel corso della loro carriera. Oggi non esistono, per loro, corsi, master, opportunità di studio offerti dalla nostra amministrazione e come tanti tecnici della nostra organizzazione, si trovano costretti a formarsi da soli. In questo senso tutte le attività esterne che potrebbero svolgere rientrano nel loro bisogno di formazione e di potenziare la capacità di esibirsi in pubblico, implementare le proprie competenze tecniche attraverso lo studio e l’osmosi con il mondo artistico esterno. Eppure, tutte le richieste di svolgere attività esterne vengono “velatamente osteggiate” con continue restrizioni, limitazioni e richieste di autorizzazione anche quando si tratti di attività GRATUITE!!!
Ora ci chiediamo come è possibile che per l’attività GRATUITA tutti i militari di ogni ordine e grado, ed in generale per tutti i dipendenti pubblici ivi compresi i componenti delle fanfare e gli orchestrali delle bande della Marina, Aeronautica, Esercito, Polizia di Stato e Guardia di Finanza, come previsto dalle norme vigenti, facciano una mera comunicazione mentre i nostri, invece, debbano fare una richiesta di autorizzazione con la pretesa che questa avvenga almeno un mese prima dell’esibizione?
Questa, infatti, è l’ultima trovata del dirigente di turno, che con una circolare a sua firma chiede che tutte le richieste di autorizzazione (ivi comprese le attività gratuite) siano inoltrate almeno un mese prima! Tale richiesta è controproducente, in primo luogo, per l’attività istituzionale, poiché con un mese di anticipo non è sempre possibile prevedere l’impiego della Banda, inoltre in molti casi, nel mondo esterno alla nostra amministrazione, le richieste arrivano nell’imminenza dell’evento stesso. Per esempio, le sostituzioni possono essere richieste da un giorno all’altro! Molti dei nostri musicisti, infatti, vengono richiesti dal Teatro dell’Opera per sostituire altri musicisti che in quel momento sono impossibilitati a suonare, e chiaramente alla luce di questa circolare non potrebbero più farlo! Eppure, dovrebbe essere motivo di prestigio avere un musicista che suona per il teatro dell’opera, per l’orchestra sinfonica della RAI o per l’accademia di S. Cecilia. Queste istituzioni musicali, che un tempo avevano un rapporto privilegiato con gli orchestrali della nostra banda, da tempo ormai evitano di chiamare i nostri musicisti rivolgendosi ad altre bande militari, a causa del noto meccanismo farraginoso, complicato e dai tempi eccessivamente lunghi, richiesto per ottenere le autorizzazioni.
La sopra citata circolare, giustifica i tempi così lunghi per inoltrare la richiesta con tale affermazione: “dispongo che le richieste pervengano a questo Comando ALMENO un mese prima dell’evento, per dar modo di raccogliere le informazioni di rito circa gli organizzatori dello stesso dall’arma territoriale, conditio sine qua non si potrà esitare la pratica con parere favorevole”. Tale prassi, a quanto pare consolidata dal Comando Legione Allievi, si applica a tutti i militari dell’arma dei carabinieri che fanno domanda di attività extraprofessionale o è esclusiva dei componenti della banda? Un’associazione o un ente che si vede arrivare i carabinieri a fare domande sul componente della banda interessato all’attività (cosa ripetutamente accaduta) che cosa può pensare? È previsto delle norme vigenti o si configura una intromissione nella privacy? È corretto che l’Arma Territoriale già in carenza di personale debba sobbarcarsi tali incombenze? In barba all’articolo 7 sui diritti fondamentali citati dalla carta Europea, in riferimento al rispetto della vita privata e della vita familiare che afferma che ogni persona ha diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, del proprio domicilio e delle proprie comunicazioni. Ma ad alcuni sfugge, a proposito di Europa, anche il già citato articolo della nostra Costituzione che pari viene riportato quale fondamentale all’articolo 13 Libertà delle arti e delle scienze – Le arti e la ricerca scientifica sono libere.
È noto, inoltre, ai componenti della Banda che il Comando Generale rilasci le autorizzazioni quasi immediatamente, nell’arco di due tre giorni, questo significa che per il resto del tempo le domande permangano presso gli uffici del comando legione. Viene chiesto, quindi, di inoltrare tali richieste un mese prima da chi non ha neanche potere autorizzativo, in quanto questo è in capo al Comando Generale, dal quale la Banda dipende per l’impiego.
La circolare Prot.n. M_D_GMIL_04_0396572 del 31 luglio 2008, del Ministero della Difesa- Direzione Generale per il Personale Militare, al paragrafo 7, tra le attività che non necessitano di autorizzazione ministeriale include le attività svolte a titolo gratuito (comma a), le quali devono essere “rese note al comandante di corpo”, dispone inoltre che (comma e) “ le attività artistiche, culturali e ricreative, che non si configurano come professione, industria o commercio o comunque attività lavorativa in senso stretto, costituendo una libera espressione della personalità, non necessitano di autorizzazione, (..), di conseguenza dette attività costituiscono libera estrinsecazione della sfera privata e rientrano nell’impiego del tempo libero”. Inoltre, il citatissimo articolo 1517 c.o.m. comma 3, che stabilisce che il personale della Banda non possa svolgere alcuna attività esterna se non autorizzata, è applicabile ESCLUSIVAMENTE alle attività retribuite!! Oppure ci troviamo in seno ad una norma che viola la Costituzione nazionale e la carta dei diritti fondamentali Europea? Sennò significherebbe che anche per una partita a calcetto questi nostri musicisti dovrebbero chiedere l’autorizzazione! Eppure, è proprio rifacendosi a questo assurdo articolo, scritto male poiché generico e quindi male interpretabile, che la nostra Amministrazione a poco a poco non ha fatto altro che limitare talmente tanto la possibilità di esercitare all’esterno l’arte, da renderla impossibile!
I NOSTRI PROFESSORI D’0ORCHESTRA NON SONO CRIMINALI! Eppure, è così che si sentono trattati, sottoposti ad una “Santa inquisizione” ogni qualvolta desiderino partecipare ad un evento artistico! Ma quale sarebbe il crimine? È il momento di smetterla di continuare a “indagare” INGIUSTAMENTE le attività dei nostri militari e concentrarsi piuttosto su come migliorare un settore che crea cultura.
Lasciate che i nostri professori d’orchestra si esibiscano all’esterno poiché per loro sono opportunità di formazione e di elevazione all’aggiornamento culturale degli stessi ed inoltre, è materia di diretta competenza delle A.P.C.S.M., per il pubblico opportunità di ascoltare musicisti di altissima professionalità e per l’Istituzione, opportunità di accrescere il proprio prestigio.
Non possiamo fare a meno di evidenziare come anche stavolta nell’Arma dei Carabinieri, non solo le attività della Banda vengano soffocate, ma spesso si ecceda con voglia eccessiva e ossessiva “sull’azione di Comando”, senza che nessuno lo richieda, con l’auspicio che il Comandante Generale intervenga, quanto prima, nelle sue competenze dando la giusta e corretta valenza a dei professionisti che oggi più che mai vengono lesi nella loro dignità.
SIM CARABINIERI
Segreteria Nazionale