Antonio Serpi riconfermato alla guida del SIM Carabinieri.
ROMA – In una sala gremita, si è tenuto oggi il congresso del SIM Carabinieri, con il quale si è decretata la riconferma di Antonio Serpi come Segretario Generale.
Dopo la benedizione di Don Antonio Coluccia, cappellano del SIM, il presidente del congresso Gianfranco Romagnano, Segretario provinciale SIM Roma, ha aperto i lavori, che hanno visto interventi di alcuni esponenti del sindacato. È seguita, quindi, la votazione per alzata di mano che ha portato alla riconferma all’unanimità di Antonio Serpi, commosso da tanta partecipazione, segno che il lavoro svolto sino a quel punto aveva ottenuto il miglior risultato.
Successivamente, con le conferme di Antonio Aprile e Riccardo Monti come Segretari generali Aggiunti, Giuseppe Bonadonna Presidente, Claudio Galioto e Sandra Martinelli vice presidenti, Donato Caputo, Salvatore Iandiorio, Luca Romano, Rosario Iavarone, Carlo Calabrese, Luigi Avveduto, segretari nazionali ai quali si aggiunge l’altro neo eletto Giovanni Mola, e del Direttivo Nazionale, si è quindi definito il gotha del SIM Carabinieri.
“Obiettivo delle prossime settimane e raggiungere gli oltre 10.000 tesserati nel SIM”, ha dichiarato Serpi esortando i presenti.
Altri 4 anni al vertice di un gruppo che punta, dicono fonti del direttivo, a superare i diecimila iscritti entro poche settimane. Un traguardo impensabile per una realtà militare, considerando gli scenari nelle altre forze armate e nella Polizia di Stato che gode dello strumento sindacale dal 1981.
Diversi, dicevamo, gli interventi che si sono succeduti, a partire dal contributo tecnico di Vito Turco, che da Direttore Generale Econimico Finanziario continuerà a guidare la cassaforte dell’Associazione. Gli anni trascorsi ai vertici dell’economato pubblico hanno permesso a Turco di definire un lavoro strategico per la realizzazione della macchina associativa che oggi è presente in tutta Italia e va sempre più diventando autonoma e performante.
Si è poi affrontato il discorso del supporto psicologico con la responsabile del Dipartimento Salute e Benessere, dottoressa Laura Seragusa, neo eletta segretario nazionale, che ha offerto diversi spunti di riflessione illustrando, inoltre, quelle che sono le attività in essere del dipartimento, come il Primo Ascolto, supporto psicologico in forma anonima per tutti gli associati sul portale di telepsicologia ContactU grazie al contributo degli psicologi tirocinanti dell’università LUMSA. La Seragusa ha esposto poi il progetto di educazione alla legalità e prevenzione della violenza di genere, che insieme al Presidente Bonadonna e alla testimonianza attiva di Milena Di Gennaro, il SIM Carabinieri sta portando nelle scuole superiori e nelle università.
Ad applaudire per il lavoro svolto dal SIM Carabinieri, oltre all’avvocato Michele Bonetti, era presente Michele Dressadore, segretario generale aggiunto del SAP Polizia di Stato. L’intervento di Dressadore ha suggellato la vicinanza tra le due grandi realtà che vogliono camminare insieme con la stessa solidarietà che le due Forze di polizia hanno quotidianamente per strada, tra la gente, nei pericoli e nelle soddisfazioni che solo il lavoro in divisa riesce a riservare. Dal 31 gennaio le associazioni a carattere sindacale saranno le sole protagoniste, anche ai tavoli di lavoro tecnico, a rappresentare gli appartenenti alle Forze Armate italiane. Con la scomparsa della rappresentanza militare si registrerà una nuova ondata di tesseramenti e accordi tra stakeholder che vedranno, alla fine, un ristretto numero di associazioni ben strutturate.
È stata poi la volta di Luigi Avveduto, che ha ripercorso gli anni nell’associazione. Seppur ultimamente assente, non ha mai fatto mancare il suo supporto e e il contributo politico che nei suoi anni ha maturato nelle diverse compagini pubbliche che lo hanno visto protagonista.
Il SIM Carabinieri oggi rappresenta un modello associativo delle Forze Armate che può essere preso come riferimento anche all’estero, poiché riesce a coniugare l’importanza del dovere istituzionale all’importanza dell’assistenza necessaria alle donne e agli uomini in divisa.
“Oggi inizia una fase nuova per il SIM: una fase che mette al centro, ancora una volta, l’ultimo carabiniere arruolato. L’interesse è far percepire che non si è soli, che i carabinieri continuano a essere una famiglia a cui affidarsi nei momenti belli e in quelli meno belli. Abbiamo una Istituzione che gode di un buon momento, finalmente, per questo dobbiamo continuare su questo percorso ed evitare che si ripetano errori passati. Le associazioni a carattere sindacale sono il futuro e il mio invito, anche ad altre realtà, è quello di tenere vivo il dialogo con lo scopo unico di far bene ai nostri militari”, ha concluso Serpi a margine del Congresso.
SIM CARABINIERI
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