Al fianco di chi ci protegge: cosa sappiamo del burnout?
COS’ È IL BURNOUT?
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), con il termine anglosassone “Burn out” (letteralmente significa “bruciato”, “esaurito” o “scoppiato”), si fa riferimento ad una sindrome derivante da stress cronico, associato al contesto lavorativo, che non si riesce a gestire in modo adeguato. L’OMS, basandosi sulla descrizione del burnout di Maslach e Jackson (1981), identifica tre dimensioni fondamentali del burnout: esaurimento fisico ed emotivo, depersonalizzazione e cinismo, e ridotta percezione dell’efficacia personale.
- L’esaurimento fisico ed emotivo si manifesta con difficoltà a svegliarsi, fatica cronica, insonnia e problemi di concentrazione. Può includere sintomi fisici come dolore toracico, palpitazioni, e mancanza di respiro, oltre a depressione, ansia, rabbia, e in casi estremi, pensieri suicidari.
- La depersonalizzazione e il cinismo portano a insofferenza verso gli altri, cinismo e un atteggiamento negativo. I segni includono perdita di piacere, pessimismo, isolamento e distacco dagli altri, e ridotta empatia.
- La ridotta percezione dell’efficacia personale si traduce in scarse prestazioni lavorative e perdita di fiducia nelle proprie capacità, con sentimenti di apatia, disperazione, irritabilità e mancanza di produttività.
BURNOUT E FORZE DELL’ORDINE
La Sindrome da Burnout, ingloba tutte le professioni, ma in particolar modo quelle sanitarie e assistenziali. Il burnout è sostenuto da un processo multifattoriale, nel quale sono implicate variabili individuali (fattori socio demografici, età, stato civile, differenza di genere e caratteristiche di personalità), e variabili ambientali, sociali e lavorative (le aspettative connesse al ruolo, le relazioni interpersonali e l’organizzazione stessa del lavoro). Il servizio attuato dalle FFOO, in particolare, non può considerarsi una mera “helping profession”, poiché il lavoro degli uomini in divisa è una professione che coinvolge aspetti emotivi e identitari profondi. Poliziotti, Carabinieri, agenti della Polizia Locale, sono quotidianamente chiamati a svolgere compiti dal forte impatto emotivo: conflitti a fuoco – omicidi – suicidi – incidenti stradali – risse ed episodi in cui possono restare coinvolti loro stessi o i propri colleghi.
Tra gli indicatori del burnout si possono rilevare: assenteismo, cinismo, irritabilità, difficoltà nella concentrazione, insonnia, senso di fatica generalizzato e un insieme di sintomi psicosomatici.
In un contesto in cui eventi stressanti e traumatici sono all’ordine del giorno, lo psicologo può svolgere un ruolo cruciale nel fornire il supporto necessario agli operatori delle Forze dell’Ordine, aiutandoli a gestire tali situazioni e promuovendo il loro benessere psicologico. Gli operatori delle Forze dell’Ordine, impegnati nella protezione della comunità, affrontano frequentemente situazioni ad alto impatto emotivo. In questi momenti, lo psicologo può rappresentare una figura di riferimento sulla quale contare per affrontare il peso delle sfide che incontrano, assicurando così la loro efficacia nella salvaguardia della sicurezza pubblica.
Il Dipartimento di Salute e Benessere del SIM Carabinieri di Roma ha elaborato un questionario sullo stress lavoro correlato avente il fine di raccogliere informazioni, nel totale rispetto della privacy e in forma anonima, sul grado di soddisfazione percepito nel proprio contesto lavorativo.
Per qualsiasi informazione in merito e/o per compilare il questionario potete contattare il Dipartimento Salute e Benessere del SIM, chiamando al numero 3331829832 o scrivendo all’e-mail psicologiamilitare@simcarabinieri.cc
SIM CARABINIERI
Dipartimento salute e benessere
Responsabile Dott.ssa Laura Seragusa
Antonio Romio – Federico Sanità – Matteo Fiore – Valentina Nardella – Erika Segala
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