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Adesione ricorso per risarcimento mancata attivazione Fondo Previdenza Complementare

 

Nell’ambito della Convenzione stipulata tra il Network “Legalilavoro” ed il SIM Carabinieri è stato predisposto il ricorso per la tutela del diritto dei carabinieri di percepire una pensione adeguata a soddisfare le proprie esigenze di vita, congrua rispetto al periodo di attività lavorativa prestata e alla misura della retribuzione percepita.
La riforma del sistema pensionistico (legge n. 335 dell’8 agosto 1995) ha segnato il passaggio dal sistema “retributivo” a quello “contributivo”, quest’ultimo più svantaggioso per il contribuente (più versi, più avrai in pensione).
Questo determinerà una gravissima ingiustizia sociale, in quanto tutti i militari arruolati dopo il 1995 vedranno calcolate le loro pensioni con il sistema contributivo puro, mentre i militari arruolati prima del 1995 avranno applicato il calcolo “misto”, ovvero retributivo fino al 1995 e poi contributivo per la restante parte, comunque penalizzante (essendo minore il primo periodo).
Al fine di conservare, al momento del pensionamento, lo stesso trattamento economico percepito durate la vita lavorativa, è stata istituita la c.d. “previdenza complementare” comunemente chiamata “secondo pilastro” (legge n. 448 del 23.12.1998 e D. Lgs. 5 dicembre 2005 n. 252) che, però, è rimasta inattuata per gli appartenenti al comparto sicurezza e difesa, non essendo stati costituiti i c.d. Fondi di Previdenza Complementare.
Alla luce, anche, delle recenti sentenze e di fronte all’ingiustificabile inerzia dell’Amministrazione, che non ha dato attuazione alle disposizioni di legge emanate nell’interesse anche dei militari, e al fine di garantire il futuro pensionistico di ciascuno,  occorre aderire al ricorso che il SIM Carabinieri ha organizzato con il network “Legali Lavoro” al costo di 38 euro per gli iscritti seguendo le modalità descritte, consultabili al seguente link  https://www.legalilavoro.it

 

SIM CARABINIERI 

#maipiùsoli

 

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