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A tuo rischio e pericolo

L’ambasciatore Luca Attanasio “doveva stare più attento

ROMA – C’è da restare scioccati per la risposta che la viceministro degli Affari esteri, Marina Sereni, ha dato durante un’interrogazione riguardo l’attentato in Congo dello scorso febbraio in cui perirono l’Ambasciatore Luca Attanasio, il Carabiniere Vittorio Iacovacci e una guida locale.
Stando a quanto affermato dalla Sereni, sarebbe stato compito dell’Ambasciatore stesso provvedere ad un adeguato dispositivo di sicurezza avendone piena facoltà in quanto a “valutazione dei rischi” per attuare “ogni opportuno intervento a mitigazione degli stessi, con pieni poteri organizzativi

Affermazioni a dir poco sconcertanti, viste le precedenti richieste dello stesso Attanasio per il rafforzamento della protezione, e che seguono di poco quelle rilasciate in un’intervista dal presidente del Congo, Felix Tshisekedi, per cui le indagini sembrano condurre verso banditi di strada dediti a sequestri lampo a danno di automobilisti, e non
ai ribelli Hutu delle Forze democratiche di liberazione del Ruanda, come dichiarato in un primo momento.
Questo minimizzare il duplice ed efferato assassinio dei nostri connazionali, arrivando a scaricare la colpa su due servitori dello Stato, ci da la misura dell’inadeguatezza e dell’incapacità di chi, chiuso nell’agio dei Palazzi romani, ignora e sottovaluta l’operato di un nostro fratello che, da solo, ha cercato di proteggere un altro uomo di quello stesso Stato che non è capace di proteggerti, dentro e fuori il suolo italico.

Troppe volte i servitori dello Stato muoiono per l’incompetenza di funzionari incapaci di gestire persino una bocciofila, ai quali vengono affidati incarichi che nemmeno dopo secoli riuscirebbero a gestire e capire. Ma alla vergogna si sa non c’è mai fine. Chiediamo che il Ministro Di Maio incontri quanto prima il SIM Carabinieri per chiarimenti in merito a questa incresciosa esternazione della sua vice, così magari potrà illuminarci anche sulle diarie liquidate a distanza di periodi superiori all’anno dal rientro mentre, sicuramente, nei palazzi di marmo vengono versati mensilmente e senza ritardo. Non siamo carne da macello ma uomini dello Stato che per i vostri errori troppo spesso muoiono in silenzio.

Invani ad oggi i protocolli di sicurezza che prevedono scorte minime composte da quattro militari e non da due e che, puntualmente, non vengono autorizzate con l’ipotetica scusa delle coperture finanziarie, mentre il Ministero Affari Esteri continua ad essere un pozzo senza fondo per pochi eletti. Lo sdegno rimane e noi vogliamo gridare a squarciagola che l’Ambasciatore Attanasio non ha commesso nessun errore e che Vittorio è morto per difendere quell’uomo che oggi il Ministero Affari Esteri quasi rinnega. Chiediamo che la figura del vice Ministro venga soppressa e che il Ministro stesso si prenda le responsabilità di rispondere in prima persona per il suo dicastero e, con il risparmio conseguente, che vengano autorizzate le scorte minime a 4 in cui impiegare i professionisti dei Carabinieri delle Seconda Brigata, che già hanno pagato un alto tributo e morti a dire della vice ministro, per la poca attenzione di un Ambasciatore. Noi non lo pensiamo e non lo avremmo mai detto. Onore a Luca Attanasio e a Vittorio.

Antonio Serpi
Segretario Generale Nazionale SIM Carabinieri
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